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Allerta smog, in Lombardia i primi divieti alle auto inquinanti. La lettera di Sala alla Regione che contesta i dati

20 Febbraio 2024 - 08:59 Gianluca Brambilla
Il sindaco di Milano contesta i rilevamenti della società svizzera IQ Air: «Noi la terza città più inquinata al mondo? Non sono seri»

La Pianura Padana ha raggiunto «il picco di una crisi di inquinamento» con livelli di smog che non si toccavano dal 2017. A dirlo è Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, proprio nei giorni in cui tra i cittadini cresce l’allerta sulla pessima qualità dell’aria. Da metà febbraio le centraline Arpa registrano valori di PM 2.5 e PM 10 – le cosiddette «polveri sottili» – ben oltre i limiti consentiti dalla legge italiana e più che quadrupli rispetto a quelli considerati «sicuri» dall’Organizzazione mondiale della sanità. Da oggi, martedì 20 febbraio, sono scattate in nove province lombarde – tra cui Milano – le misure temporanee anti inquinamento di primo livello. Il protocollo di Regione Lombardia prevede, tra le altre cose, il divieto alla circolazione di tutti i veicoli Euro 0 ed Euro 1 a qualsiasi alimentazione e dei veicoli diesel Euro 2, 3 e 4. Questi divieti varranno per tutti i giorni della settimana, weekend compreso, ma si applicano solo nei comuni con più di 30mila abitanti.

La polemica sui dati di IQ Air

Nel frattempo, l’allerta smog di questi giorni ha scatenato anche un piccolo caso politico, che ha mandato su tutte le furie il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Ad aprire le polemiche è una classifica sulla qualità dell’aria stilata da IQ Air, una società privata svizzera che produce depuratori. Stando ai dati raccolti domenica 18 febbraio alle ore 17, Milano è risultata essere la terza città con il più elevato livello di inquinamento atmosferico al mondo, dietro solo a Lahore (Pakistan) e Dakka (Bangladesh). In realtà, ci sono buoni motivi per dubitare dell’attendibilità della misurazione. Innanzitutto, la classifica di IQ Air prende in considerazione solo alcune grandi città. In secondo luogo, considera soltanto il PM 2.5, che rappresenta solo uno degli indicatori dell’inquinamento atmosferico. «Sono le solite analisi estemporanee, gestite da un ente privato. Mi meraviglio anche di voi, non potete riportare notizie lette sui social», si è sfogato Sala rimproverando i giornalisti.

La lettera di Sala a Regione Lombardia

I dati di IQ Air, insomma, vanno presi con le pinze. Ma basta guardare uno degli ultimi bollettini di Arpa, l’agenzia regionale che monitora la qualità dell’aria, per accorgersi che l’allerta smog è tutto fuorché infondata. Ed è proprio per affrontare questa situazione che il sindaco di Milano ha inviato una lettera al governatore Attilio Fontana per chiedere di aprire un tavolo tecnico di lavoro al più presto. Le richieste principali sono tre: stop alla combustione di biomasse nei centri urbani, cancellazione del «Move-In» (la deroga allo stop per i veicoli più inquinanti) e interruzione degli incentivi per l’acquisto di auto a benzina e diesel. Regione Lombardia, però, non è d’accordo con queste misure e rivendica i 30 milioni stanziati quest’anno in bilancio per il rinnovo delle auto e degli impianti di riscaldamento degli edifici.

Pasini: «Ridurre le emissioni»

Per ridurre i livelli di inquinamento atmosferico in Pianura Padana c’è un’unica soluzione: ridurre le emissioni. Ad oggi sono gli impianti di riscaldamento degli edifici a occupare il primo posto nella lista delle fonti di sostanze inquinanti, seguiti da allevamenti intensivi e industria. A peggiorare le cose contribuisce la scarsità di pioggia e vento, ma anche l’aumento delle temperature causato dal riscaldamento globale. «Rispetto ai periodi del passato, ad esempio gli anni ’70 e ’80, la qualità dell’aria è in generale migliorata», spiega il fisico e climatologo Antonello Pasini in un’intervista a Repubblica. Eppure, ci sono due nuovi fattori da tenere in considerazione: «Uno è il cambiamento climatico, che porta a un aumento delle temperature. Il secondo è la diminuzione di inquinamento di tipo particolare, come quello legato ai riscaldamenti a carbone che c’erano una volta».

Foto di copertina: Copernicus Sentinel | L’inquinamento atmosferico da Pm10 in Pianura Padana (18 febbraio 2024)

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