Caso Navalny, tensione tra Farnesina e ambasciata russa: «Si tratta di un affare interno, dall’Italia valutazioni politiche distorte»
Alexei Navalny rischia di diventare un caso politico anche italiano. La Farnesina ha convocato l’ambasciatore Alexei Paramonov ma l’ambasciata russa in Italia però non l’ha presa benissimo. «Sono state anche espresse alcune valutazioni politiche distorte sulla situazione politica interna alla Russia, nello spirito di un formato occidentale concordato di dichiarazione anti-russe», scrivono in una nota diffusa su Telegram. «In risposta è stato spiegato ai rappresentanti italiani che la situazione è divenuta motivo della convocazione dell’ambasciatore è una questione puramente di affari interni della parte russa che come è già stato dichiarato sta conducendo tutte le verifiche necessarie e le azioni di indagine previste dalla legge della Federazione russa con l’obiettivo di stabilire le vere cause dell’incidente e in caso di necessità di individuare le conseguenti responsabilità», spiegano nel comunicato.
Cosa ha detto la Farnesina a Paramonov
La Farnesina su indicazione del ministro Tajani ha esposto a Paramonov «l’aspettativa dell’Italia che sia fatta piena chiarezza sulle circostanze della scomparsa» del dissidente «condannato a scontare una detenzione in condizioni durissime per la sua attività politica e la sua lotta contro la corruzione». «In linea con altri partner Ue, l’Italia, che difende i valori di libertà e democrazia, continuerà a invitare la Russia a porre fine all’inaccettabile persecuzione del dissenso politico e a garantire il diritto alla piena libertà di espressione, senza alcuna limitazione dei diritti civili e politici», recita la nota diffusa dal ministero degli Esteri. E sempre più tardi Tajani stesso, in un messaggio inviato in occasione del concerto “Raising voices for Ukraine” organizzato dalle ambasciate di Ucraina e Stati Uniti all’Auditorium a Roma, ha ricordato il dissidente. «Non vi sono dubbi sul contesto in cui è maturata la scomparsa di Alexei Navalny. Alla vedova Yulia va l’impegno a sostenerla nella difesa dei valori di libertà e democrazia per cui suo marito ha vissuto e lottato», ha dichiarato.
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