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Milano, il racconto del preside che ha dormito dentro la scuola occupata e l’amarezza degli studenti: «Costretti ad accettare le sue proposte»

21 Febbraio 2024 - 08:37 Redazione
Il dirigente Roberto Garroni: «Sapevo che volevano occupare e volevo impedire che mettessero le barricate»

È un’occupazione insolita quella del liceo Virgilio di Milano, frutto di una chiara mediazione tra studenti e preside. Al punto che quest’ultimo, Roberto Garroni, ha deciso di dormire dentro la scuola per due notti. La prima sera – ovvero la notte in cui gli studenti hanno occupato – ha riposato su un materasso gonfiabile portato dal vicepreside, il quale si è fermato a trascorrere la notte con lui. La seconda notte, invece, ha visto la presenza all’interno della scuola non solo del preside, ma anche del dirigente dei servizi amministrativi (dsga). «Sapevo che volevano occupare e volevo impedire che mettessero delle barricate e creassero una zona franca in cui può accadere di tutto. È stato divertente vedere le loro facce, quando mivhanno trovato lì alle 5 di mattina. Poi ho deciso di restare anche nella notte di occupazione, per garantire l’incolumità di studenti e spazi», racconta oggi al Corriere della Sera.

Le regole durante l’occupazione

Nei giorni scorsi, il collettivo che ha lanciato l’occupazione ha deciso di stilare delle regole a cui attenersi per prendere parte all’occupazione: «Seguire le assemblee del mattino e non disperdersi nella scuola», «Nessun accesso da parte di persone esterne», «Rispettare gli orari di entrata e uscita», «Chi rompe, paga». Si tratta di una serie di indicazioni nate dopo l’occupazione del liceo Severi-Correnti, finita con 70mila euro di danni e l’istituto inagibile per settimane. E ora al Virgilio tutto sembra essere filato liscio: «I ragazzi sono stati alle regole concordate. Non volevo gente in giro per la scuola durante le assemblee autogestite e ho preteso un servizio d’ordine in grado di non fare entrare esterni. Mi hanno dato l’elenco dei circa 45 studenti che sarebbero rimasti a dormire», riferisce il preside a colloquio con Giovanna Maria Fagnani. Il dirigente aveva comunque allertato la Digos e i ragazzi sapevano che, in caso di problemi, lui avrebbe chiamato le forze dell’ordine.

Gli studenti: «Costretti ad accettare le proposte del preside»

«Non è stato necessario. Però ieri hanno tentato il colpo di mano: Non volevano lasciare la scuola, chiedevano un giorno in più di occupazione, ma ho rifiutato. Abbiamo concordato una giornata di cogestione a marzo», fa sapere il preside. Quanto alla sua idea personale sulle occupazioni, Garroni prende le distanze: a suo dire, sono «atti datati, mediatici e politici con seri limiti». Soddisfatti il dirigente e i ragazzi del Virgilio. Questi ultimi, però, con un po’ di amaro in bocca. «Siamo piuttosto soddisfatti, anche se riteniamo che sia stata molto breve come esperienza. Ma ci teniamo a comunicare che non c’erano grosse alternative dato che siamo stati costretti ad accettare qualsiasi proposta del preside, che sapendo della nostra occupazione, domenica notte era rimasto a dormire a scuola beccandoci così nel pieno tentativo di entrare togliendoci dalle mani grandi elementi di potere necessari per delle buone trattative», ci tengono a puntualizzare in una nota social.

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