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La plastica può essere sostenibile? Sì, se riciclata nel modo giusto. L’economia circolare «Bottle to Bottle» di Parmalat – Il video

21 Febbraio 2024 - 17:25 Parmalat
La plastica è diventata quasi insostituibile nel settore alimentare, dove l'economia circolare permette di ridurre (e di molto) l'impatto sull'ambiente

Dovremmo liberarci una volta per tutte dalla plastica? Forse sì, ma la questione è più complessa di come spesso viene raccontata. Negli ultimi anni, grazie anche a una consapevolezza ambientale sempre più diffusa, la plastica è finita sul banco degli imputati come uno dei materiali più inquinanti se dispersa nell’ambiente e di cui dovremmo sbarazzarci al più presto. Ma non è così semplice. Se la plastica è ancora così diffusa, il motivo è semplice: in certi settori è diventato un materiale quasi insostituibile. Un esempio? La conservazione e il trasporto degli alimenti, che oggi dipendono ancora in larga parte proprio dalla plastica per garantire le condizioni igieniche adeguate. Per evitare che il materiale diventi davvero inquinante, basterebbe puntare con più convinzione sull’economia circolare e sul riciclo. «Noi abbiamo sempre creduto nella circolarità dei nostri imballaggi. In questo senso, l’utilizzo della plastica ci aiuta tantissimo», spiega Enrica Bandini, Direttrice della Ricerca e Sviluppo di Parmalat.

Nel 2019, l’azienda emiliana è stata pioniera immettendo sul mercato una bottiglia per il latte realizzata con il 50% di plastica riciclata. E ora sta puntando su un nuovo progetto virtuoso: creare un nuovo flusso di economia circolare per rendere le bottiglie in PET bianco riciclabili. Questo è stato reso possibile grazie all’introduzione sul mercato di una nuova bottiglia riciclata e riciclabile, realizzata sempre in PET bianco. Si tratta di un’iniziativa che sposa l’approccio Bottle to Bottle, in cui le bottiglie selezionate nella raccolta differenziate e negli eco-compattatori riescono a trovare una nuova vita. «Le nostre bottiglie in PET vengono trasformate in nuova materia prima e tornano a essere bottiglie bianche esattamente come erano in partenza. E questo ciclo si può ripetere per un numero indefinito di volte», precisa Marco Bianchi, responsabile Ricerca e Sviluppo Packaging di Parmalat. I vantaggi che avrà questo progetto in termini di riduzione dell’inquinamento sono evidenti. La vera sfida è stata riuscire a raggiungere anche la sostenibilità economica. «A regime questi prodotti non costano di più all’azienda e, di conseguenza, nemmeno al consumatore», spiega Maurizio Bassani, direttore generale di Parmalat.

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