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Il parrucchiere dei vip che lavora a due passi da Montecitorio: «Ho creato il biondo Venier, la frangia di Maria Elena Boschi è opera mia»

21 Febbraio 2024 - 07:39 Redazione
roberto d'antonio parrucchiere vip
roberto d'antonio parrucchiere vip
Roberto D'Antonio racconta il suo lavoro e i suoi clienti, da Benigni a Braschi passando per Fiorello e Sophia Loren

Roberto D’Antonio, 65 anni, è il parrucchiere-guru di onorevoli, attrici, divi e politici. Ha un salone a due passi da Montecitorio in via dei Prefetti. E oggi si racconta in un’intervista al Corriere della Sera. Partendo da clienti vip come Fiorello: «Uno nato dotato, generoso di sé con la gente. Ero già amico di sua moglie Susanna, Olivia e Angelica sono come figlie mie. Il codino se lo tagliò a Milano, poi venne da me con i capelli alle spalle, glieli feci corti. L’ho pettinato per questo Sanremo, con la riga di lato anni Quaranta. Anche Laura Morante ha voluto cambiare. Stava girando Un altro Ferragosto. “Chiedi a Paolo Virzì se va bene”. Ora li porta corti con la frangia».

Benigni e Braschi

Ha lavorato anche con Roberto Benigni, per il quale è un portafortuna: «Pettinai Nicoletta Braschi per La vita è bella. Mi portò a Cannes. La sera ero stanco, non volevo andare alla festa. “No, devi venire”. “Non ho il vestito”. Mi diede una sua camicia, era stretta, la tagliammo sulla schiena. Misi un cravattino, una giacca e i pantaloni della tuta. Roberto mi prestò le scarpe, ma erano numero 40 e io porto 42, morivo di dolore». Tra le clienti c’è stata anche Sophia Loren: «Mi ha chiamato lo scorso settembre, per la serata di Armani, lo aspettavo da tutta la vita. Un incontro magico. “Signora, anche se sono omosessuale, io la amo due volte, come uomo e come donna”. “E che vo dicere?” risponde lei, per farmi capire che non aveva alcuna importanza. E mi ha baciato le mani».

Renato Zero fidanzato?

Respinge però le voci che lo volevano fidanzato con Renato Zero: «Purtroppo no, è solo il mio più caro amico. Uomo eccezionale, un poeta. Gli piaceva andare a mangiare a Ostia. Guidava lui. A un semaforo, tamponiamo l’auto davanti. Scendono un ragazzo e una ragazza, in canotta e bermuda. Arrabbiatissimi. Renato gli va incontro. Lo riconoscono. E di colpo si inginocchiano come davanti a un dio. “A lè, penza quando lo dimo a mamma che amo intruppato co’ Renato Zero!”». Mentre riguardo la “zia” degli italiani Mara Venier dice che «il suo biondo l’ho inventato io». Ma ha lavorato anche su Maria Elena Boschi: «Talmente bella che basta poco. Quando le ho fatto la frangia ha destato scalpore. Pranziamo spesso con il suo fidanzato Giulio Berruti, eppure ci diamo del lei. A Francesco Rutelli do persino del voi, perché al paese al sindaco ci si rivolgeva così. Bravissimo quando guidava Roma. Solo in privato lo chiamo Francesco».

Meloni e Giambruno

Giorgia Meloni invece non è sua cliente, «ma siamo molto amici. Qualche volta le ho fatto la piega al volo». Mentre su Andrea Giambruno dice che del suo ciuffo non si è mai accorto: «Chi lo guardava? Giorgia è talmente superiore che lo offuscava, stava dieci passi avanti». Infine, due parole sul «rinfoltimento» del ministro Lollobrigida: «Chi è, quello del treno? Allora può fare ciò che vuole, è uno sincero».

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