In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
POLITICACampaniaFacebookGiorgia MeloniNapoliPunti di VistaVideoVincenzo De Luca

De Luca risponde a Meloni: «Non accettiamo lo stile da stracciarola, le cose della Campania si decidono a Napoli» – Video

«Visto che mi tira in ballo, perché non facciamo un dibattito pubblico così le spiego il tema dei fondi europei?» ha attaccato il governatore

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, risponde a brutto muso a Giorgia Meloni che ieri sera, dagli studi di Porta a porta, l’ha accusato di aver speso male i fondi europei dando troppo spazio a sagre e attività ricreative ed ha, soprattutto, stigmatizzato il fuorionda in cui l’amministratore del Pd le dava della “str***”. De Luca non si scusa per gli epiteti, ma, nel corso della sua diretta Facebook, sceglie un’altra espressione destinata a far crescere le polemiche. «E’ in atto una campagna di aggressione mirata e di falsificazione che si accompagna sempre all’aggressione politica. Non possiamo dare spazio a chi adotta uno stile da stracciarola, fatto di volgarità, approssimazione, arroganza e mistificazione. Dobbiamo evitare di dare spazio a questi atteggiamenti: le cose che riguardano la Campania si decidono a Napoli e non a Roma e men che mai nelle stanze del Presidente del Consiglio». Quindi, nel corso della diretta, De Luca è entrato nel merito della questione, invitando Meloni ad un confronto pubblico: «Visto che mi tira in ballo, perché non facciamo un dibattito pubblico così le spiego il tema dei fondi europei?».

I fondi di coesione

De Luca sostiene che la Campania avrebbe dovuto essere la prima Regione a firmare l’accordo sui fondi di coesione, «perché è la regione con la maggiore sofferenza sociale d’Europa», non per altri motivi: «Se partiamo domani mattina noi apriamo i cantieri nel 2025». I soggetti che spendono sono per l’80-90% «i comuni e nel caso della nostra Regione sono anche le grandi aziende come Ferrovie dello Stato o Anas, noi inseguiamo i comuni per la rendicontazione».

Il no alle scuse

De Luca dice poi di non sentirsi in dovere di porgere le scuse per quello “str***” nei confronti della premier: “In questi giorni l’unica persona che ha offeso è la presidenza del consiglio sia nei comunicati sia nelle dichiarazioni. Le frasi rubate, nei paesi civili non contano nulla”. Scuse, invece, dice De Luca, avrebbero dovuto arrivare perché “A cinquecento amministratori che chiedono di essere messi in condizione di lavorare dice “andate a lavorare”. sono toni di razzismo inaccettabili, come si permette? Avrebbe dovuto scusarsi lei”.

Leggi anche:

Articoli di POLITICA più letti