Massimo Giletti torna in Rai: tutto pronto per lo speciale dedicato ai 70 anni della tv italiana – Il video
Tutto pronto per lo speciale dedicato ai 70 anni della televisione italiana condotto da Massimo Giletti, in programma mercoledì 28 febbraio in prima serata su Rai1. Un ritorno, quello del giornalista, sugli schermi della Rai dopo 7 anni di assenza e dopo la chiusura del suo programma Non è l’Arena su La7. In un video, pubblicato sui social, Giletti entra nello studio tv dove si stanno svolgendo le prove per mettere a punto gli ultimi dettagli prima della messa in onda. In un’intervista all’Ansa, il conduttore ha confidato di aver pensato molto a come poter realizzare lo speciale. «Sarà un grande evento con i due padri costituenti della tv, Renzo Arbore e Pippo Baudo – ha detto Giletti -. Con loro intrecceremo la storia della televisione, insieme ai volti più importanti della tv di oggi: da Maria De Filippi a Paolo Bonolis, da Bruno Vespa a Antonella Clerici, da Amadeus a Carlo Conti. Ci sarà anche Fiorello». Quanto a un futuro programma d’inchiesta, Giletti ha affermato che «è un progetto che è nel mio dna, ma vediamo. Oggi penso a realizzare il sogno di tornare in Rai. Penso sia ancora molto presto per parlarne», ha detto all’agenzia di stampa.
Il giornalista ha poi parlato anche della vicenda che lo ha portato alla fine della sua avventura a La7. «Quando Mentana mi chiese di fare uno speciale, io risposi di no perché c’erano in ballo inchieste e magistrati – ha spiegato -. Non si possono risolvere queste vicende in uno studio tv, neanche con un’intervista singola, perché racconti la tua verità. Invece io aspetto la verità dei giudici, anche se stare in silenzio mi costa molto, ma un giorno racconterò». E poi ancora: «Io ho fatto sempre scelte controcorrente – ha proseguito -. Quando mi hanno offerto i pacchi (il programma Affari tuoi su Rai 1, ndr), ho rifiutato perché avevo una visione mia delle cose. Penso di aver fatto tanto e avuto tanto. Forse sono stato troppo a lungo in un programma che mi ha dato molto come I fatti vostri, ma a un certo punto lo sentivo stretto. Devo ringraziare Michele Guardì, ma forse dovevo fermarmi prima. Arrivò anche un’offerta di Berlusconi, ma rifiutai perché non sapevo se ero in grado di volare da solo. Oggi è un’altra situazione», ha concluso.
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