Il dipendente licenziato dalla Pam per aver rubato una scamorza e sei uova, per un totale di 7,05 euro. Ricorso del sindacato
Ha lavorato lì per 35 anni, mai un richiamo, tra quattro anni sarebbe andato in pensione. E in un momento di particolare difficoltà economica si è permesso di prendere due articoli dall’ipermercato Pam a Torino, in cui lavora. Per questo è stato licenziato. «Appare particolarmente grave che Lei abbia deliberatamente prelevato dagli scaffali di vendita alcune referenze per un valore complessivo di 7,05 euro e sia poi uscito dal negozio senza provvedere al pagamento delle stesse. Con la presente le comunichiamo la risoluzione del rapporto di lavoro», recita la lettera che ha ricevuto Roberto (nome di fantasia) secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera. Roberto ha rubato dagli scaffali una scamorza e sei uova, perché «motivato dalla fame, arrivo a fine mese con 200 euro sul conto, e da una difficile situazione in famiglia». Merce per un totale di 7,05 euro. L’uomo si è poi scusato. «Sono consapevole dell’errore commesso. Vivo una situazione privata ed economica ai limite del sostenibile, che non giustifica quanto accaduto ma mi ha portato a commettere quanto contestato», avrebbe detto. Spiega che negli ultimi anni ha affrontato «tassi del mutuo, spese sanitarie in famiglia» per cui «lo stipendio si è rivelato insufficiente». Il sindacato, spiega la testata, intende impugnare il licenziamento, precisa Matteo Rossi di Fisascat Cisl.
Leggi anche:
- Fiumicino, una hostess scopre di essere stata licenziata e si sfoga sugli alcolici del duty free – Il video
- «Io, licenziata perché incinta: mi hanno costretto a fare il test di gravidanza nel bagno dell’azienda»
- La Corte Costituzionale piccona il Jobs Act: estesa la possibilità di reintegro del lavoratore licenziato