Pisa, parla la madre di una studentessa (minorenne) manganellata: «Poliziotti, come fate a guardare in faccia i vostri figli?»
È su tutte le furie Sara Costanzo, madre di una delle studentesse manganellate dalla polizia durante la manifestazione pro-Palestina di ieri 23 febbraio che chiedeva un «cessate il fuoco» a Gaza. «Mia figlia è stata dimessa dall’ospedale Lotti di Pontedera. Mia figlia, minorenne, ha fatto accertamenti per le ecchimosi dovute alle botte che ha preso stamani», inizia a raccontare la donna in un post sui social. Prima è «caduta in terra per le spinte ricevute», poi – prosegue – è stata «investita da un poliziotto che ha preso di mira la sua gamba destra, a manganellate». Intrappolata nel caos del momento, la ragazza non riusciva in alcun modo a difendersi: ha tentato invano di chiedere al poliziotto di fermarsi. Ma le manganellata non si arrestavano. Su di lei, come su tanti altri studenti, le cui immagini che stanno circolando fungono da testimoni. La ragazza ora sta meglio e lunedì rientrerà a scuola. «A testa alta», ci tiene a puntualizzare la madre, a cui restano solo «disgusto e rabbia» per quanto accaduto. Ai responsabili delle violenze, fa un appello: «Voi poliziotti, con quali occhi stasera guardate in faccia i vostri figli?», incalza la donna. «Sono vicina ai genitori degli altri nostri studenti, picchiati e spaventati. Mi commuove tanto, tutto questo. Non mi fa paura il male. Mi fa ribrezzo. Come la viltà», conclude Costanzo.
«Una violenza inaudita»
«Una violenza inaudita, senza possibilità di dialogo». Così una decina di professori del liceo artistico Russoli di Pisa hanno descritto le cariche delle forze dell’ordine contro i giovani manifestanti nei cortei pro-Palestina. Scontri dello stesso calibro sono avvenuti anche nelle proteste di Firenze. Nella serata di ieri, i cittadini toscani hanno voluto dare una risposta unanime scendendo in piazza in solidarietà ai manifestanti aggrediti. Sulla questione, in queste ore, è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella condannando quanto successo. Senza mezzi termini, ha dichiarato: «Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento». E ha ricordato come «l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misuri sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente le proprie opinioni».
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