Manganellate agli studenti pro-Palestina, è scontro Mattarella-governo: «Un fallimento». «Colpa della sinistra, la polizia non si tocca»
«Il Presidente della Repubblica ha fatto presente al Ministro dell’Interno, trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento». È questo il severo monito che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto in una telefonata al ministro dell’interno Matteo Piantedosi all’indomani delle cariche della polizia contro gli studenti a Pisa: un’azione che ha scosso l’opinione pubblica portando nella serata di ieri a una manifestazione pacifica partecipata da migliaia di persone nella stessa città toscana. Un intervento estremamente inusuale da parte del Quirinale su vicende riguardanti la gestione dell’ordine pubblico. Una stoccata di Mattarella dettata probabilmente dalla pressoché assente reazione del governo Meloni (oggi la premier è impegnata a Kiev) dopo gli incidenti di piazza. Che però la maggioranza di centrodestra ha accolto col gelo. «Fratelli d’Italia difende le regole democratiche di convivenza che si basano sul diritto di manifestare e il dovere di farlo pacificamente e nel rispetto della legge. La sinistra che spalleggia i violenti è la causa dei disordini ai quali abbiamo assistito», è la dura replica del partito della premier.
La replica del vicepremier
Dal governo si leva invece la voce del ministro degli Esteri Antonio Tajani, confermato oggi segretario al congresso di Forza Italia. «Siamo garantisti e per questo diciamo che la responsabilità è individuale. Le forze dell’ordine non si toccano perché donne e uomini che ogni giorno rischiamo la pelle per quattro soldi, hanno famiglie che li aspettano e magari non tornano e sono tutti figli del popolo, non di radical chic», ha detto il vicepremier. «Questo non significa dire che chi sbaglia non deve essere sanzionato ma la responsabilità è sempre e comunque individuale: se 1, 2 o 3 hanno sbagliato non possono pagare in migliaia». Anche Tajani lascia intendere che le responsabilità stiano se mai dal lato di chi «provoca in continuazione» (i poliziotti, ndr). «Io ricordo con grande dignità quel carabiniere che in val di Susa immobile veniva insultato per 15 minuti da una ragazza dei centri sociali o un finanziere che subiva lo stesso trattamento da una no vax». Come a dire che nel lavoro ingrato di presidiare tesi cortei di piazza mantenere la calma e la pazienza è gesto eroico, e può accadere di perderle.
L’indagine
Sulle cariche di ieri è stato aperto un fascicolo d’indagine della procura di Pisa, affidato ai carabinieri. Al vaglio le immagini circolate già ieri sui social per capire se è stata proporzionata o meno l’entità della reazione da parte degli agenti sui manifestanti. La questura ha comunque depositato in procura, o sta per farlo, una dettagliata informativa all’autorità giudiziaria, corredata dai filmati girati sul campo dalla polizia scientifica. Lunedì il ministro Piantedosi incontrerà i sindacati. Sulla vicenda è intervenuto, con una lettera indirizzata al titolare del Viminale, anche il leader della Cgil, Maurizio Landini, esprimendo «disapprovazione e preoccupazione democratica».
L’attacco delle opposizioni contro Piantedosi
«Bisogna che Piantedosi venga finalmente a chiarire in Parlamento davanti al Paese e prendersi le sue responsabilità. Non possiamo più assistere a scene inaccettabili come quelle che abbiamo visto ieri, di manganellate sui minori, di minori trattenuti e immobilizzati a terra. Non è accettabile. Non è un episodio isolato. Abbiamo visto scene come queste a Firenze, a Napoli, a Bologna c’è un clima di repressione di cui abbiamo già chiesto la settimana scorsa conto al ministro Piantedosi. È necessario che venga a chiarire e a prendersi le sue responsabilità davanti al Parlamento», ha dichiarato oggi la segretaria del Pd, Elly Schlein. Il leader M5S Giuseppe Conte ha parlato invece di silenzio del governo. «Presidente Meloni, ancora una volta sei rimasta silente senza proferire parola, ignorando le violente manganellate che ieri hanno provato a silenziare i giovani scesi pacificamente per le strade di Pisa e Firenze», ha scritto sui social.
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