Due anni di guerra secondo Zelensky: «31mila morti ucraini, 180mila russi. Parlare con Putin? Da pazzi». Ma apre a un vertice di pace in Svizzera
31mila caduti tra gli ucraini, 180mila tra i russi. Sarebbe questo il bilancio di due anni di guerra secondo Volodymyr Zelensky, che ha snocciolato per la prima volta le cifre nel corso di una lunga conferenza stampa coi media internazionali. Numeri decisamente più bassi di molte delle stime circolate da fonti d’intelligence occidentale, che assestavano il possibile bilancio tra gli ucraini di recente attorno alle 70mila vittime. Numeri comunque mai confermati o smentiti sin qui in via ufficiale da alcun governo. Il leader di Kiev si è rifiutato invece di fornire cifre sui feriti affermando che così facendo «la Russia capirebbe quante persone hanno lasciato il campo di battaglia». Un’altra rivelazione eclatante Zelensky l’ha fatta però in conferenza stampa riavvolgendo il nastro dell’ultimo anno di guerra. La Russia venne a conoscenza dei piani per la controffensiva ucraina prim’ancora che questa cominciasse, rendendola di fatto vana, ha accusato Zelensky. Secondo il presidente ucraino i piani della controffensiva che sarebbe stata lanciata dalla sue truppe la scorsa estate «erano sul tavolo del Cremlino prima che la controffensiva iniziasse, a causa di fughe di notizie». Anche per questo, dunque, lo scenario di guerra sarebbe ora cambiato, con le truppe russe nuovamente in avanzata su diverse linee del fronte.
Piani di guerra
Ma il leader di Kiev non demorde, e annuncia che l’Ucraina ha un piano chiaro in progettazione per una nuova controffensiva. Se il 2022 è stato l’anno della sopravvivenza e il 2023 quello della resilienza, Il 2024 sarà «l’anno della svolta», rilancia Zelensky. I suoi generali stanno preparando diversi piani di guerra per i prossimi mesi, ha precisato, ma perché la strategia abbia successo è indispensabile con il continuo sostegno dell’Occidente: «Dipende solo da voi». Al contempo il leader ucraino è convinto però che la stessa Russia di Putin stia progettando una nuova pesante offensiva militare per sfondare le difese del suo esercito. «Vivremo momenti difficili nei prossimi mesi. La Russia preparerà la sua controffensiva all’inizio dell’estate o alla fine di maggio, se potrà». Ma «saremo preparati per la battaglia», assicura Zelensky.
Spiragli di pace
Davvero dunque per l’Ucraina non è arrivato il momento di mettere da parte l’eroico orgoglio e chiedere di aprire negoziati di pace di fronte allo scompenso militare sul fronte? No, riafferma Zelensky rispondendo alla domanda di un cronista: l’Ucraina «non ha alternative alla vittoria della guerra. Forse che si può parlare con un sordo? Con un uomo che uccide i suoi oppositori?». Subito dopo il leader di Kiev precisa però che un’iniziativa diplomatica l’ha in mente. Punta su un “vertice di pace” da tenersi in Svizzera in primavera, in cui mettere a punto con i partner un piano di risoluzione del conflitto che verrebbe poi consegnato alla Russia. «Proporremo una piattaforma in cui Putin possa accettare di aver perso questa guerra e che è stato un enorme errore e una tragedia per noi e per il mondo democratico». Ma l’Ucraina non può accettare di perdere la guerra, ribadisce: «Significherebbe che l’Ucraina non esisterebbe più».
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