Caso Geolier, arriva un esposto alla procura di Roma per istigazione all’odio razziale: «Se vale per Vannacci, vale anche per gli insulti della Sala Stampa»
È sul piede di guerra l’avvocato napoletano Angelo Pisani, presidente dell’associazione Noi Consumatori e già difensore di Diego Maradona, per il caso Geolier all’ultimo Sanremo. Dopo aver già presentato nelle scorse settimane un esposto alla procura di Imperia, ora annuncia che ne trasmetterà un altro a quella di Roma. La logica che ha adottato è che se si indaga sul generale Vannacci per istigazione all’odio razziale, allora si può fare ugualmente anche nei confronti dei giornalisti della sala stampa del Festival. «Se la legge è uguale per tutti, la medesima indagine ad opera della Procura della Repubblica spetta anche ai due/tre “famosi giurati” della sala stampa di Sanremo, i quali si sono distinti – attraverso la tv di stato e amplificati dai canali e trasmissioni Rai quando – ribaltando il voto e la classifica con urla, dichiarazioni, insinuazioni ed interviste. Hanno discriminato ed offeso non solo un giovane artista napoletano di 23 anni ma tutti i telespettatori e cittadini della Campania», spiega in una nota Pisani.
Gli insulti dei giornalisti: «Chiediamo giustizia»
«Una giornalista, prima non identificata, rivolgendosi a Geolier ha affermato: “Ma chi cazzo è?”, facendo, di fatto, intendere di partecipare alla giuria della sala stampa senza conoscere gli artisti in gara o quantomeno il cantante Geolier», denuncia il legale nel comunicato. E ancora: «Un giornalista, non meglio identificato, altresì, affermava in modo gravissimo, “Non fate più votare la Campania”. Una giornalista sconosciuta, poi identificata nella “pubblicista” di Pavia Uno Tv e Escodiradio.it, che riconosceva di non conoscere l’artista e le sue potenzialità, ha poi detto: “Gli ho dato uno perché non potevo dare zero”». La stessa giornalista, riferisce il legale, che in conferenza stampa ha chiesto al cantante di Secondigliano se si sentisse di aver «rubato la vittoria» ad Angelina Mango nella serata delle cover e dei duetti. Per l’avvocato si tratta di un comportamento grave e scorretto che ha influenzato gli altri componenti della Giuria. «La giurata – aggiunge – con un post pubblicato su Facebook il 9 febbraio 2024, ha continuato ad offendere i napoletani, insinuando: “Ma quanti call center ci sono a Napoli? Senza Parole! Che Schifo! La Sala Stampa in rivolta”». E conclude: «Altro che ipotesi di reato di istigazione all’odio razziale e manifestazioni di bullismo, chiediamo Giustizia».
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