Stretta sulle aggressioni al personale scolastico, pene più severe per le violenze contro docenti e personale Ata
Con 88 voti favorevoli, nessun contrario e 65 astenuti, il Senato ha dato il via libera definitivo al disegno di legge sulla sicurezza del personale scolastico. Questa proposta di legge, già approvata anche alla Camera, si compone di 7 articoli e interviene su diversi fronti. In primo luogo, istituisce l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico (articolo 1), che si occupa di informazione e sensibilizzazione. Prevede anche specifiche iniziative di comunicazione istituzionale da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito (articolo 2) e istituisce la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico.
Inasprimento delle sanzioni e modifica del codice penale
La legge interviene, inoltre, sul sistema penale e sanzionatorio con una serie di modifiche al codice penale. All’articolo 4 introduce un’aggravante comune per i reati commessi ai danni del personale scolastico. A seguire, aggiunge un’altra aggravante – aumentando la pena fino alla metà – se le violenze contro docenti, dirigente e Ata sono commesse dal genitore o tutore dell’alunno. Infine, il disegno di legge stabilisce che l’attuazione di questi aspetti non devono provocare nuovi onere e spese a carico della finanza pubblica. Pertanto, le amministrazioni devono intervenire utilizzando le risorse umane ed economiche già disponibili.
Scontro maggioranza-opposizione
Cavallo di battaglia della lega – il primo firmatario del ddl è Rossano Sasso – lascia soddisfatto il ministro delI’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. «Chi aggredisce docenti, dirigenti e in generale tutti i lavoratori della scuola aggredisce lo Stato. Si tratta di un altro importante tassello di un’azione politica determinata e ad ampio raggio che stiamo portando avanti come governo e maggioranza per ripristinare la cultura del rispetto nelle nostre scuole», dichiara il ministro. Malcontento, invece, tra le fila dell’opposizione che tacciano la maggioranza di «pensare di risolvere i problemi inventandosi nuovi reati o aggravando le pene senza dotarsi di nuovi strumenti per aggredire alla radice i fenomeni criminali».
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