No! Il protocollo “detox” per i vaccini Covid di Peter McCullough non ha senso
Continuano a circolare le condivisioni su Facebook riguardanti le affermazioni di un noto cardiologo americano vicino agli ambienti No vax, il dottor Peter McCullough. Stavolta trattiamo in particolare il protocollo detox da lui promosso in diverse occasioni, che dovrebbe trattare tanto il long Covid quanto una fantomatica intossicazione delle proteine Spike indotte dai vaccini contro il nuovo Coronavirus. Conosciamo McCullough anche per le sue tesi riguardo alla possibilità che l’mRNA codificante tali antigeni potesse modificare il DNA provocando tumori. Abbiamo già visto in diversi articoli come i suoi argomenti fossero privi di fondamento (per esempio qui, qui e qui).
Per chi ha fretta:
- Il protocollo prevede soprattutto l’integrazione di nattochinasi assieme ad altre sostanze.
- L’integrazione suggerita da McCullough non è supportata da evidenze scientifiche rilevanti.
- Non vi sono studi che confermano una funzione contro il long Covid.
- Non avrebbe nessuna utilità disintossicarsi dalle Spike dei vaccini, perché queste non risultano essere tossiche, e fuori dal contesto dell’infezione vera e propria avrebbe ancor meno senso.
Analisi
Le condivisioni riguardo il «Protocollo Anti-Spike del dr. Mc Cullough» riguardano una clip dove il medico elenca gli “ingredienti” con presunte funzioni detox contro la Spike dei vaccini:
Il protocollo detox di McCullough
Quella delle presunte terapie detox per “ripulirsi” dai vaccini Covid è una medicina alternativa ben nota anche nel nostro Paese, come avevamo potuto constatare in un precedente articolo. Della “ricetta” di McCullough si occupò invece la collega Flora Teoh in un articolo per Health Feedback nel marzo 2023.
Un ruolo importante lo giocherebbe – secondo il cardiologo -, l’enzima nattochinasi, consigliato assieme a bromelina e curcumina. Si menziona anche uno studio citato dal medico in altre circostanze, pubblicato su Molecules, una rivista della casa editrice svizzera MDPI, nota per precedenti pubblicazioni controverse che pongono legittimi dubbi sulla qualità della sua peer review (avevamo trattato diversi casi, per esempio qui, qui e qui). La ricerca in oggetto (Tanikawa et al) oltre a essere stata condotta in vitro, non supporta affatto una fantomatica funzione “detox” contro le Spike dei vaccini Covid.
L’enzima nattochinasi – denominato così perché isolato originariamente dal natto, un piatto tradizionale giapponese -, può rompere la struttura di diverse proteine, incluse quelle che permettono la coagulazione del sangue. Ricerche condotte sugli animali e sulle persone coinvolgendo piccoli gruppi, suggeriscono che integrare l’enzima nella dieta offrirebbe benefici cardiovascolari. Tutto qui.
Anche volendo suggerirne l’assunzione per proteggerci dal long Covid inteso come conseguenza dell’infezione, non vi sono evidenze di efficacia. Infine, che sia del tutto inutile pensare di disintossicarsi dalle proteine Spike lo abbiamo già visto in numerosi articoli (per es. qui, qui e qui), dove mostravamo che gli antigeni del SARS-CoV-2 indotti dalla vaccinazione sono in numero irrisorio rispetto a quelli che prolifererebbero durante l’infezione vera e propria.
Conclusioni
Non solo il protocollo detox promosso da McCullough non è supportato da evidenze scientifiche rilevanti – men che meno per il long Covid -, ma è anche inutile, infatti non vi è alcun bisogno di disintossicarsi dalle Spike indotte dalla vaccinazione.
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