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Idaho, il boia non riesce a trovare la vena dopo 8 tentativi: sospesa la condanna a morte al serial killer

29 Febbraio 2024 - 08:43 Redazione
kenneth smith alabama azoto polmoni pena di morte
kenneth smith alabama azoto polmoni pena di morte
Non si è trattato di un episodio isolato. Per questo alcuni Stati americani valutano alternative

Thomas Eugene Creech è un serial killer statunitense: 73 anni, in carcere da 50 per aver ucciso cinque persone, è sospettato di essere l’autore di molti altri omicidi. Per questo è stato condannato alla massima pena, quella di morte. La sua vita però è stata salvata in calco d’angolo da un inatteso imprevisto: il boia non è riuscito a portare a termine il suo compito. È accaduto in Idaho, dove da poco è stato approvato l’uso del plotone di esecuzione. I medici hanno provato per ben otto volte a trovare la vena di Creech per la somministrazione del cocktail letale, per un’ora di lenta agonia. Senza successo: così hanno gettato la spugna e l’esecuzione è stata sospesa. «Questo è ciò che accade quando individui sconosciuti con una formazione sconosciuta vengono incaricati di eseguire un’esecuzione», hanno commentato con rabbia i difensori di Creech.

L’alternativa

Non si è trattato di un episodio isolato, anzi: è solo l’ultima esecuzione interrotta negli Stati Uniti di una lunga serie. Molte vengono sospese per lo stesso motivo, ovvero l’impossibilità di trovare la vena necessaria. Una situazione che ha spinto diversi Stati americani a valutare alternative per la pena capitale, come l’azoto respirato attraverso una maschera da soffocamento. Lo scorso gennaio per esempio, il metodo era stato inaugurato in Alabama. Quando l’omicida Kenneth Smith è stato giustiziato alle 20,25 (ora locale) nel carcere Holman di Atmore.

L’Alabama ha sostenuto che il nuovo protocollo è il metodo più indolore e umano tra quelli utilizzati. Ma gli esperti dei diritti umani delle Nazioni Unite sono di diverso avviso: hanno spiegato che l’uso dell’azoto può portare a una morte violenta e dolorosa. Oppure può lasciare vivo il condannato, causandogli però lesioni gravissime. Anche Smith era sopravvissuto nel novembre 2022 a un tentativo di esecuzione attraverso l’iniezione letale.

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