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Templi, eremi, conventi: le ricerche sulla spiritualità e le nuove strade del turismo lucano

01 Marzo 2024 - 17:34 Redazione
Un recente volume ricostruisce come l'area sia stata centrale nella storia dei culti che hanno popolato l'Italia

E’ stato presentato lunedì presso la sala stampa di Montecitorio il libro di Celeste Pansardi “L’antica Lucania, tra paesaggio, radici e spiritualità”. Nel nuovo libro dedicato alla Basilicata, la ricercatrice e vicepresidente dell’Associazione dei Lucani a Roma si occupa in particolare del ruolo dei percorsi spirituali nel paesaggio lucano. «La diffusa spiritualità, denominatore comune dei paesi della Basilicata, ha ragioni storiche molto lontane nel tempo – spiega Pansardi all’inizio del volume edito per Uni Verso Sud, con la collaborazione del Consiglio regionale della Basilicata – la centralità del Mediterraneo spiega dal punto di vista storico e commerciale la forza di trasmissione di valori storici e religiosi della Magna Grecia». Ma il ruolo della Basilicata rimase importante fin dall’inizio del Medioevo quando i monaci italo-greci «che da Costantinopoli sfuggivano alle persecuzioni iconoclaste degli imperatori bizantini e a quelle degli Arabi di Sicilia, a partire dal VI secolo d.C., si insediarono nelle terre aspre e desolate dell’Antica Lucania, ripopolandole». 

Dal sovrapporsi di opere successive l’una all’altra, spesso con un ruolo importante del paesaggio e della natura, nascono opere bellissime e spesso non sufficientemente conosciute, che Pansardi esplora nel suo volume. Un grande ruolo nel racconto hanno gli eremiti e le comunità eremitiche anche perché, la conquista araba della Sicilia, tra il IX e il X secolo spinsero alla fuga dall’isola la folta comunità greca che l’abitava, accolti e aiutati nella fuga verso nord dai monaci bizantini che abitavano la Lucania. Esempio di come la storia si sia succeduta sul terreno della Basilicata, lasciando tracce sovrapposte e insieme molto suggestive, scrive Pansardi, è il borgo di Missanello, piccolo paesino della Val d’Agri che oggi conta circa 600 anime ma che è stato fondato certamente prima dell’anno 1000 con il passaggio nella zona dei monaci basiliani, aderenti alla Regola di San Basilio. Nei pressi dell’attuale Missanello sorse prima un monastero in onore di Sant’Elia, attorno al 700, e quindi, più nella zona del borgo, ulteriori costruzioni ed interventi fino al convento di Santa Maria delle Grazie, costruito nel 1600. Una prova di quanta storia d’Europa sia passata proprio nel territorio lucano.

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