«Così il prof mi metteva le mani sul sedere durante le autopsie»
Undici studentesse dell’università di Torino accusano Giancarlo Di Vella, ex direttore della scuola di specializzazione di medicina legale. Lui è indagato per violenza sessuale, molestie e stalking. Nessuna delle studentesse lo ha però querelato. Perché secondo l’accusa lui le avrebbe intimidite. Lui invece si è difeso sostenendo di essere espansivo in quanto meridionale. Cinque allieve hanno raccontato di essere state costrette a subire atti sessuali mediante l’abuso di autorità. La prima ha raccontato: «Sono stata spinta contro un armadio, afferrata da dietro, baciata quasi sulla bocca». Una specializzanda è stata stretta da dietro all’altezza del seno con la scusa di legarle il camice. Una seconda dottoressa ha denunciato che il professore le avrebbe messo una mano sui glutei e un’altra sulle parti intime.
Le testimonianze
Una terza avrebbe ricevuto una manata sulla coscia. Altre hanno sopportato carezze sulle braccia mentre Di Vella parlava di sesso. E ancora, massaggi e grattini fino all’abitudine di mettere le mani sui fianchi: anche durante le autopsie, quando il camice lasciava scoperta la schiena. Alcune di loro hanno fotografato e filmato il professore e consegnato le tracce agli inquirenti. Poi ci sono i commenti a sfondo sessuali, compresi gli apprezzamenti sui perizomi e gli inviti a indossare biancheria provocante.