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Treviso, malore in aereo per un 57enne prima dell’atterraggio a Vienna. Il collega: «Stava bene, poi si è accasciato»

02 Marzo 2024 - 18:37 Redazione
Il personale di bordo ha provato a rianimare il tecnico informatico dell'ospedale Giovanni XXIII per oltre mezz'ora

Stava raggiungendo Vienna per un congresso internazionale, l’aereo era quasi in fase di atterraggio quando all’improvviso ha perso i sensi. Gianpietro Scomparin, 57 anni, di San Donà di Piave, dal 2010 responsabile ICT del presidio ospedaliero “Giovanni XXIII” di Monastier di Treviso, è morto poco dopo l’arrivo in ospedale, nonostante i prolungati tentativi di rianimazione. Sul volo partito da con lui c’era un collega, l’amministratore delegato della struttura ospedaliera Gabriele Geretto, per partecipare allo European Congress of Radiology in corso a Vienna dal 28 febbraio al 3 marzo. È stato Geretto ad accorgersi immediatamente che qualcosa non andava, in maniera improvvisa e inaspettata. «Eravamo nella fase di atterraggio e stavamo parlando. Stava bene, nessun segno premonitore», ha spiegato successivamente, ancora sconvolto, come riferisce il Corriere della Sera, «ho guardato per un attimo fuori dal finestrino, poi mi sono girato di nuovo verso Gianpietro e l’ho visto con la testa accasciata. Pensavo stesse riposando. Ho cercato di parlargli ma nulla. È stato terribile».

Il personale di bordo è intervenuto immediatamente dopo la sua richiesta di aiuto e per oltre mezz’ora ha provato a rianimarlo con un defibrillatore. Una volta a terra, sull’aereo sono arrivati i soccorritori che lo aspettavano in pista e con un’ambulanza lo hanno trasferito in ospedale, dove Scomparin è morto poco dopo. «Ci ha lasciato un amico, per me un fratello», ha detto Geretto, «una persona sulla quale potevi sempre e comunque contare. Nel corso dei tanti anni che abbiamo trascorso assieme in azienda Gianpietro si è sempre dimostrato una persona preparata, un genio dell’informatica, all’altezza del suo ruolo di responsabile tecnico ICT della struttura. In grado di risolvere anche i più difficili problemi informatici che potevano accadere ma soprattutto di andare d’accordo con tutti e di sorridere sempre. Una persona buona, solare, sempre disposta ad aiutare chiunque ne avesse avuto bisogno. Sono sconvolto. Ci mancherà un grande uomo».

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