L’addetta al campo di Genova e i cori sessisti dei tifosi: «Non c’era violenza, era goliardia»
Linda Repetti, 41 anni, è la giardiniera dello stadio Ferraris a Genova. Viene spesso presa di mira dai cori dei tifosi: è successo con quelli dell’Inter nel 2021. «Dopo il caso mediatico, sono stata sentita anche dalla procura sportiva. Vengo da un ambiente maschile, ho studiato in un contesto maschile: più di tanto non mi sono sconvolta. È brutto dire che l’abitudine mi porti a non stupirmi, lo so. Ma sono anche ironica. Lì per lì sono rimasta seria, poi mi è anche scappato un sorriso», dice oggi in un’intervista al Quotidiano Nazionale. «Le parole contano, ma bisogna saper differenziare: non c’era violenza in quel coro, era goliardia», sostiene.
Emergere tra i maschi
Dice che se li avessero sentiti i suoi figli «mi sarei comportata allo stesso modo. Poi ai miei bimbi avrei spiegato il senso di quelle parole: forse c’è maleducazione, ma era un coro per fare divertire, non offensivo». L’anno scorso i tifosi nerazzurri le hanno cantato «Lascialo stare il tagliaerba, vieni via con noi»: «No, per me gli ultras sono semplicemente quelli che vanno allo stadio ogni domenica». E aggiunge: «Voglio emergere anche tra i maschi: mi sono guadagnata questo posto di lavoro più di un uomo. Nessuno, appena sono arrivata, si aspettava che sarei durata così tanto». Poi spiega in cosa consiste il suo lavoro: «Io e il mio collega iniziamo alle 8 facendo un giro di ricognizione: controlliamo che il manto non sia malato per via dei funghi dell’erba. Da un giorno all’altro può cambiare il colore per mancanza di nutrienti. Installiamo le lampade per la fotosintesi e dispieghiamo i teli, poi passiamo con le macchine per abbassare l’erba. E arriviamo a pomeriggio inoltrato».
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