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L’Abruzzo, i sondaggi e il peso del Terzo polo. Per essere competitivo il Campo largo ha bisogno almeno di un pezzetto. Per stravincere, di tutti

05 Marzo 2024 - 18:04 Sara Menafra
Il Campo largo non ha chances se corre da solo. Ma basta un pezzetto del Terzo polo (o +Europa) per riaprire la partita. Cosa dicono i sondaggi

Non si dovrebbe mai traslare automaticamente il voto nazionale su quello locale. Tanto più quando si parla non di voti reali ma di sondaggi. Fatte queste premesse, il gioco resta divertente. E il risultato chiaro: utilizzando i sondaggi Swg mostrati ieri dal TgLa7, il Campo largo non ha scampo. Per essere competitivo deve allargarsi almeno un po’ verso il centro. Per stravincere, sempre sondaggi alla mano, dovrebbe mettere assieme tutti, inclusa Italia Viva (che è l’unica formazione centrista che in alcuni casi, almeno tramite il sostegno a liste civiche ha scelto in qualche caso di allearsi anche con un pezzo della destra). A dirla tutta, anche in Abruzzo, se avesse fatto così cinque anni fa avrebbe vinto ma politicamente parliamo di un’era geologica fa, quando Matteo Renzi era ancora nel Pd e Carlo Calenda si candidava alle Europee, e il M5s partecipava al governo Conte 1, con la Lega. Con l’attuale coalizione non ci sarebbe stata partita: la somma dei voti presi da Giovanni Legnini, 195.394 e la candidata grillina Sara Marcozzi, 126.165, avrebbero brillantemente superato Marco Marsilio eletto, invece, con 299.949 voti, il 48,3% del totale.

Cosa accadrebbe oggi

ANSA/DANILO DI GIOVANNI

L’area che si oppone al centrodestra, invece, litigava allora e litiga anche oggi. Allora i problemi riguardavano i rapporti con i Cinque stelle, oggi con la parte moderata, ma le conseguenze, fatte le dovute proporzioni numeriche, rimangono le medesime. Anche se, i sondaggi di ieri sera, 4 marzo, di Swg danno varie strade possibili al centro sinistra per candidarsi ad essere competitivo con il centrodestra. Fratelli d’Italia è dato al 27,3%, il Pd al 20%, M5s al 15,8%, Lega 8%, Forza Italia 7,6%, Azione 4,3%, Avs 4,2%, Italia Viva 3,1%, +Europa 2,8. Il che vuol dire che il Centro destra ha 43,9% e il Campo largo ha il 40%: un bel distacco. Basterebbe però che a Pd, Avs e M5s si unissero Bonino e Magi con +Europa che già si arriverebbe al 42,8%. Il Campo largo più Azione ha il 44,3%, con la sola Italia Viva ha il 43,1%, con Calenda e Bonino (senza Iv) il 47,1%, con Renzi e Bonino e senza Calenda ha il 45,9%. Infine, con Renzi, Bonino e Calenda ha la maggioranza assoluta: 50,2%. L’alleanza di tutti è la situazione che si produrrà in Abruzzo, per il rettore di Teramo, Luciano D’Amico. Non è detto che basti perché in cinque anni Marco Marsilio si è rafforzato ed ha liste con consiglieri regionali molto forti e radicati (e non è possibile fare voto disgiunto). Ma il pallottoliere della sfida, almeno visto dal resto d’Italia, è questo. E il futuro, incerto.

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