In Evidenza Cop29Donald TrumpGoverno Meloni
ATTUALITÀDrogaDroga dello stuproGiovaniInchiesteSchermaSienaToscanaViolenza sessualeViolenza sulle donne

L’eroina nelle urine della ragazza che accusa tre schermidori di stupro. Lei: «Ho bevuto qualcosa, non ricordo più nulla»

chianciano terme violenza sessuale
chianciano terme violenza sessuale
Le critiche della madre alla procura di Siena. La risposta dei giudici. E la ricostruzione dell'inchiesta

Sono un milanese di 18 anni, un foggiano di 20 e un minorenne i tre atleti della FederScherma accusati di stupro. Mentre nell’urina della ragazza che viene dall’Uzbekistan che ha denunciato la violenza sessuale sono state trovate tracce di eroina. E lei dice che la sua vita è rovinata e che sta pensando di lasciare lo sport. Visto che ha incontrato i tre accusati durante le gare: «Sto cercando di non leggere le notizie che mi riguardano perché purtroppo mi fa male, malissimo. Rivivo la stessa angoscia. Mi guardo allo specchio e mi vedo come se fossi a pezzi, una persona danneggiata. Non riesco a dormire, fatico a concentrarmi, davanti a me vedo il buio. So che tutti sono preoccupati per me e questo mi dispiace». La madre intanto critica la procura di Siena che avrebbe indagato lacunosamente. E i pubblici ministeri respingono le accuse.

L’inchiesta

Secondo la ricostruzione del Corriere della Sera la presunta vittima è stata sentita il 9 agosto 2022 per l’accusa di stupro. Nell’occasione c’erano anche uno psicologo e un’interprete, in osservanza delle regole del Codice Rosso. Quattro giorni prima i carabinieri di Chianciano Terme in provincia di Siena avevano avvisato la magistratura della denuncia. La sera stessa arriva il sequestro dei cellulari di due dei tre schermidori. Mentre la polizia va ad acquisire le immagini delle telecamere dell’albergo in cui soggiornavano. I referti medici degli ospedali in cui la ragazza si è recata certificano la presenza di eroina nelle urine. Il 10 anche il cellulare della ragazza viene sequestrato. Gli inquirenti trovano un messaggio di uno dei tre accusati, che le chiede se va tutto bene. Il 20 febbraio i carabinieri depositano un’informativa sulla vicenda.

Le mancate misure cautelari

Intanto il 14 settembre la polizia ascolta i medici che hanno visitato la ragazza. Il primo dicembre arriva la nomina del consulente tecnico per i cellulari sequestrati. Il procuratore di Siena Boni ha spiegato che la procura non ha ritenuto utile l’applicazione di misure cautelari nei confronti degli indagati. Perché non ne ha ravvisato i presupposti. Loro si dichiarano innocenti e dicono che il sesso era consenziente. La difesa della ragazza esprime perplessità sulle mancate misure. Intanto lei parla con il Messaggero: «Ho paura. Come faccio a fare le gare se ci sono quei tre? Non posso salire in pedana e vedere di nuovo quelle persone, le stesse che mi hanno fatto del male. Mi mettono paura, ma io non voglio abbandonare la scherma».

La ragazza

La ragazza racconta cosa l’ha portata in Italia: «Mi sono spostata a Frascati due anni fa, dove ho iniziato a lavorare con Lucio Landi, un allenatore italiano molto bravo. Prima ero in Uzbekistan. Ho scelto di trasferirmi perché in Italia la scherma è molto forte. A Chianciano avevo già fatto un altro ritiro e senza alcun problema. Fino all’agosto dell’anno scorso mi sentivo felice, avevo amiche a Frascati, facevo gare per qualificarmi. Ero cadetta under 17 e ai primi posti del mondo con tanti punti conquistati. Avevo anche un fidanzato che faceva scherma come me e avevo appena fatto anche un Campionato del mondo assoluto a Milano». Poi lo stupro: «La sera siamo andati tutti nel bar di fronte all’hotel a festeggiare dopo le gare di Milano. Ricordo solo di aver bevuto qualcosa, poi il nulla. Mi sono svegliata in una stanza semi incosciente, non avevo energia, non potevo muovermi».

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti