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Germania, cori sul «Duce» e saluti romani dei tifosi della Lazio nel pub dove Hitler tenne i primi comizi – Il video

05 Marzo 2024 - 15:22 Redazione
Centinaia di supporter biancocelesti sono arrivati a Monaco di Baviera dove stasera si giocano gli ottavi di ritorno di Champions League

Cori di ispirazione fascista, esaltazione del Duce e saluti romani. Decine di tifosi della Lazio, arrivati a Monaco di Baviera per sostenere la squadra biancoceleste impegnata martedì 5 marzo negli ottavi di ritorno di Champions League contro il Bayern Monaco, si sono ritrovati nello storico birrificio Hofbräuhaus della cittadina tedesca. Qui era solito venire Adolf Hitler, che vi tenne alcuni dei suoi primissimi comizi politici. Tra boccali di birra e cori da stadio, compreso l’inno della Lazio, alcuni supporter hanno dato iniziato a cantare Me ne frego, un coro di chiara ispirazione fascista e violento: «Ce ne freghiamo della galera, camicia nera trionferà. Se non trionfa sarà un macello col manganello e le bombe a man». Tutti in piedi a cantare, al termine dei versi i tifosi hanno urlato e ripetuto «Duce, duce» più volte, con tanto di saluti romani. I video sono circolati in rete e sono arrivate le prime reazioni dall’Italia. «Le immagini dei tifosi della Lazio che, a Monaco per assistere alla partita di Champions League, inneggiano al duce e fanno saluti romani sono una vergogna. Sono fango sulla squadra, su tutta la tifoseria e sulla città di Roma», ha dichiarato l’assessore allo Sport di Roma Capitale Alessandro Onorato, «senza se e senza ma, condanno con fermezza ed esprimo sdegno per quanto si vede nel video che in queste ore sta facendo purtroppo il giro del mondo. Quella roba non ci rappresenta ma è anche indicativa di un campanello d’allarme, l’ennesimo, che deve obbligare la politica tutta ad un’assunzione di responsabilità rispetto all’atteggiamento di condanna inequivocabile che si deve sul periodo più buio e drammatico della storia del nostro paese. Ogni tentativo di minimizzazione o ambiguità va ad alimentare in alcune persone il convincimento che in Italia siano possibili posizioni diverse dall’antifascismo. Non è così. L’antifascismo è la condizione essenziale per essere italiani. Chi non si riconosce va messo ai margini».

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