Il colonnello dei carabinieri che inviava foto e video hot all’aspirante testimone
Il colonnello dei carabinieri M.G. è stato denunciato per aver inviato foto e video hot a un’aspirante testimone. Ovvero a Donatella Di Rosa, la Lady Golpe che denunciò negli Anni Novanta un inesistente colpo di stato. Per questo il suo compagno ricevette una condanna a un anno e quattro mesi. Con lei i giudici furono più duri: otto anni di pena per calunnia poi dimezzati dall’indulto. E proprio da questa condanna comincia la storia raccontata da La Verità. Di Rosa infatti torna in Italia nel 2015 per scontarla. Prima in prigione e poi ai domiciliari. Poi ottiene la sospensione della pena per motivi di salute. E viene avvicinata dal colonnello, che nel frattempo è diventato consulente nelle indagini sulla bomba di piazza della Loggia a Brescia. Di Rosa è chiamata a testimoniare sui rapporti tra l’ex marito e i responsabili della strage.
Terrorismo di estrema destra
L’ufficiale è un esperto di terrorismo di estrema destra. Il 9 febbraio viene denunciato da Di Rosa: indaga il pubblico ministero Pantaleo Polifemo. La donna racconta i contatti, che cominciano nel novembre 2022. «Durante la prima escussione credo sia difficile immaginare l’emozione e la rabbia che ho provato, sentendomi dire dal colonnello G. che a una rivisitazione dei miei vecchi atti processuali era apparso chiaro che la mia condanna fosse assolutamente pretestuosa e che nonostante la mia palese innocenza tale atteggiamento giudiziario fosse servito a coprire soggetti intoccabili», fa mettere a verbale Di Rosa. Poi però il colonnello tracima: invia messaggi con cuoricini e baci. La interroga una seconda volta e le promette ancora che il suo nome sarà riabilitato. Poi, dopo il terzo colloquio, lei per un po’ comincia a farsi negare.
Attenzioni morbose
Perché, spiega, era perplessa per le attenzioni morbose del colonnello. Al quale però si riavvicina quando le sue condizioni economiche peggiorano. E lui dai cuoricini comincia a parlarle dei suoi gusti sessuali, con illustrazioni corredate da video e foto espliciti. Iniziano anche le richieste di incontri presso l’abitazione dell’uomo. «Disse che aveva preparato una cena araba e che, se permettevo, appena arrivata si sarebbe messo completamente nudo», dice Di Rosa. Secondo Lady Golpe il colonnello le inviava «foto, video e vocali che avrebbero fatto arrossire una prostituta». M.G. le avrebbe anche proposto di rilasciare un’intervista a Report. Poi il figlio di Di Rosa mentre lei è ricoverata prende il suo cellulare e vede i messaggi. Mentre lei scopre che un’altra teste al processo sta dicendo quello che lui le aveva consigliato di dire. E denuncia.
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