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Di Cesare torna a insegnare dopo il post su Balzerani, l’attacco ai giornalisti in aula: «E la libertà di insegnamento?»

07 Marzo 2024 - 11:58 Redazione
La docente, al centro delle polemiche per il tweet sulla morte di un'ex Br, si è sentita braccata dai cronisti al suo ritorno all'università

Non accennano a spegnersi le polemiche sulla professoressa Donatella Di Cesare dopo il suo post su Barbara Balzerani. La filosofa che insegna a La Sapienza ha cancellato la frase su X in cui diceva che la rivoluzione dell’ex esponente delle Brigate Rosse «è stata anche la mia», salutando «la compagna Luna». Dopo aver spiegato di aver scritto quel post «per affermare compassione umana rispetto a una persona che scompare», e di averlo poi cancellato perché «mi hanno fatto presente che stava dando adito a fraintendimenti e anche a interpretazioni pretestuose», Di Cesare torna sulla questione in seguito a un articolo sul Corriere che la riguarda. Nel pezzo viene raccontato il suo ritorno in aula dopo la bufera, alla prima lezione di Filosofia teoretica nell’aula 1 di Villa Mirafiori. Un’apparizione serena, in cui la docente inizia a enunciare il corso di laurea senza fare cenno alla polemica che l’ha travolta. Soffermandosi in particolar modo sul Concetto di storia di Walter Benjamin, sul suo pacifismo e le considerazioni su sinistra e destra ai tempi del nazismo. Uscita dall’aula, Di Cesare avrebbe rifiutato di rilasciare dichiarazioni alla giornalista, sostenendo di non avere altro da aggiungere rispetto a quanto già dichiarato. Ma l’articolo è stato pubblicato lo stesso. Un lungo pezzo che la docente ha commentato così, su X: «E la libertà di insegnamento? L’autonomia dell’università? Contenuti della mia lezione ripresi da giornalisti presenti a mia insaputa dentro l’aula e riportati (con foto non autorizzate) su un quotidiano nazionale». La Sapienza intanto avrebbe già avviato un «iter di valutazione» del quale ha informato la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini. La quale, secondo indiscrezioni, considera le parole della docente pericolose e incompatibili con l’insegnamento.

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