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Europee, il Ppe benedice il bis di Ursula von der Leyen: «L’Ue mai così minacciata dai populisti»

La presidente della Commissione sarà la candidata dei Popolari all'appuntamento elettorale di giugno. Altolà dei socialisti: «Il nostro supporto non è garantito»

Ursula von der Leyen sarà la candidata del Partito popolare europeo alle elezioni di giugno. Non che l’annuncio arrivi a sorpresa, ma da oggi c’è anche l’ufficialità. Il congresso del Ppe in corso a Bucarest, in Romania, ha incoronato l’attuale presidente della Commissione europea come candidata ideale anche per la prossima legislatura. Su 499 schede totali, i voti a favore del bis di Ursula von der Leyen sono stati 400. «La nostra Europa pacifica e unita non è mai stata così minacciata dagli estremisti e dai populisti, di estrema destra o estrema sinistra, da partiti come il Rassemblement Nationale o l’Afd», ha scandito von der Leyen durante la kermesse dei Popolari. Il Ppe, ha assicurato la presidente della Commissione Ue, «difenderà la dignità di tutti». Alle prossime Europee, von der Leyen dovrà vedersela – tra gli altri – con Nicolas Schmit, attuale commissario europeo per il Lavoro e spitzenkandidat dei Socialisti & Democratici all’appuntamento elettorale di giugno.

Agricoltori, Green Deal e Ucraina

Nel suo discorso a Bucarest, von der Leyen ha rivendicando quanto di buono fatto in questi cinque anni grazie all’alleanza con i socialisti. Allo stesso tempo, ha cercato di non allontanarsi le simpatie degli esponenti più di destra del Ppe. A proposito del Green Deal, l’ambizioso pacchetto di politiche ambientali e climatiche approvato negli ultimi anni dalle istituzioni europee, von der Leyen ha auspicato l’adozione di «soluzioni pragmatiche e non ideologiche», perché «non c’è industria pulita senza competitività». Menzione speciale anche per gli agricoltori, che con le loro proteste hanno costretto la Commissione europea a fare marcia indietro su alcuni dossier. «Nei giorni scorsi ho ascoltato a lungo gli agricoltori. Il Ppe sarà sempre al loro fianco. Non è accettabile che siano costretti a vendere i loro prodotti a costi minori di quelli di produzione», ha detto von der Leyen durante la kermesse di Bucarest. Politiche ambientali a parte, la candidata di spicco ha puntato su quei temi in grado di mettere d’accordo le diverse anime del Ppe unite: il sostegno all’Ucraina, la necessità di nuove politiche per la difesa comune e l’allargamento dell’Ue a Est. «L’Europa starà al fianco dell’Ucraina finché é necessario. La Russia sta distruggendo edifici e infrastrutture ma non ha ucciso il sogno di una Ucraina democratica ed europea», ha ribadito von der Leyen.

Le condizioni di Tajani (e dell’Italia)

Tra i leader che hanno preso la parola durante il congresso del Ppe a Bucarest c’è anche Antonio Tajani, leader di Forza Italia. «È un grande errore uccidere l’industria e l’agricoltura in questo momento. Noi siamo pragmatici, questa per noi è la priorità, l’economia reale deve essere una priorità», ha detto il vicepremier, criticando la linea adottata finora da Bruxelles. Dopodiché, Tajani ha iniziato a dettare alcune delle condizioni che l’Italia cercherà di strappare durante i negoziati per la composizione del nuovo esecutivo comunitario. «L’Italia deve riavere la vice presidenza della Commissione che con Gentiloni abbiamo perso, non per colpa di Gentiloni», ha detto il leader forzista. E a chi gli suggerisce il nome del ministro Raffaele Fitto, Tajani risponde: «Bisogna parlare con lui, deve essere disponibile, ma certamente andrebbe benissimo».

La doccia fredda dei Socialisti

Ora che la candidatura di Ursula von der Leyen è ufficiale, l’attenzione si sposta sul rebus alleanze. Tutti i sondaggi indicano che anche questa volta sarà il Ppe a eleggere il maggior numero di candidati al Parlamento europeo. Ciò che resta da capire è se i Popolari sceglieranno di confermare l’alleanza con i socialisti o se cercheranno invece una sponda a destra. «Il nostro supporto a Ursula von der Leyen non è garantito», ha precisato oggi Iratxe Garcia Perez, presidente del gruppo Socialisti e Democratici. «Se il Ppe vincerà le elezioni – ha aggiunto l’eurodeputata spagnola – negozieremo il programma, ma siamo pronti a fare tutto il necessario per prevenire che la destra detti l’agenda della prossima commissione».

Foto di copertina: EPA/Robert Ghement | La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante il congresso del Ppe a Bucarest (7 marzo 2024)

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