Jorit e il selfie con Putin, Calenda all’attacco: «Utile idiota in cerca di notorietà». Tajani: «La propaganda era l’arte del Kgb»
È polemica sullo street artist Jorit, che ha chiesto una foto a Vladimir Putin «per mostrare all’Italia che è umano come tutti noi». L’episodio ha avuto luogo a Sochi, al Forum internazionale della gioventù. E ha scatenato il biasimo dei politici nostrani. A cominciare da Carlo Calenda, secondo cui «i dittatori hanno sempre trovato una sponda in “utili idioti “pagati o semplicemente in cerca di notorietà. Non è una novità e non è neppure particolarmente rilevante considerando che abbiamo un Vicepresidente del Consiglio formalmente alleato del partito di Putin».
Il commento di Tajani e Manfredi
Più morbido il il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che rispondendo ai cronisti nel merito della vicenda ha commentato: «La propaganda era l’arte del Kgb, la disinformatia era arte dell’Urss ed evidentemente c’è ancora qualcuno in Russia che usa questa arte per cercare di mettere altri in difficoltà. L’Italia è dalla parte dell’Ucraina ma ciò non significa che siamo in guerra con il popolo russo. Il popolo italiano è amico del popolo russo ma noi non vogliamo che l’esercito russo invada l’Ucraina». Nel dibattito è intervenuto anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi: «Credo che sul giudizio che abbiamo su Putin e sulla condanna forte per l’invasione dell’Ucraina non c’è alcun dubbio».
Il murales a Napoli
Manfredi ha poi speso qualche parola sul restyling urbano del rione di Taverna del Ferra, che obbligherà alla rimozione del celebre murales di Maradona realizzato dall’artista incriminato: «L’idea di trovare un modo per salvare il murale di Jorit che raffigura Maradona è una questione che interessa ai napoletani e non a Putin. Se noi avremo la possibilità di salvare una parte del murale, ed è una questione esclusivamente tecnica, lo vogliamo fare perché rappresenta un simbolo identitario». Il Presidente della Commissione cultura della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia Federico Mollicone si è scagliato non solo contro l’artista, ma anche contro Ornella Muti e la figlia Naike, a loro volta ospiti del Forum internazionale della Gioventù.
Mollicone: «Immagini sconvolgenti»
«Sconvolgono le immagini della ‘delegazione italiana’, formata da Ornella Muti, la figlia Naike e lo street artist Jorit, in Russia. Sono dei mercenari, artisti a cappello del dittatore postsovietico Putin. Un conto è il rispetto della cultura e arte russa, un altro prestarsi a operazione di propaganda di guerra, a maggior ragione dopo l’assassinio di Navalny. Pecunia non olet, ma in questo caso trasuda sangue», è stato il duro attacco di Mollicone. Jorit non ha ancora espresso pubblicamente un suo commento sulla vicenda. Il 33enne era finito al centro delle polemiche già dalla scorsa estate per aver realizzato un enorme murales nella città occupata dall’esercito russo a Mariupol, nel Donbass. A chi lo accusava di essere filo-russo e di prendere le parti dell’esercito occupante, aveva risposto di essere «un artista libero», che ha il dovere di «far vedere l’altro lato della medaglia e creare dibattito».
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