I 33.528 file, i fondi della Lega, gli 007 esteri: cosa c’è nell’inchiesta sul dossieraggio di Pasquale Striano
33.528. È il numero di file che Pasquale Striano dalle banche dati della Direzione Nazionale Antimafia dal 2019 al 2022. Un dato rivelato ieri dal procuratore di Perugia Raffaele Cantone durante l’audizione in parlamento. Ma è anche un numero che va spiegato. Perché mentre l’inchiesta sul dossieraggio del luogotenente della Guardia di Finanza porta in scena «numeri mostruosi», emergono anche ricerche sui fondi della Lega. E una possibile seconda talpa, che ha agito dopo l’inibizione di Striano. Che però di documenti in totale da tutte le banche dati a cui aveva accesso ne ha scaricati in realtà oltre 50 mila. E migliaia di questi non sono stati ritrovati. Ma non ci sono neanche tracce di trasmissioni a terzi. Eppure sono informazioni che possono essere utili «a servizi stranieri», ha detto Cantone.
33.528
Il primo numero da spiegare nell’inchiesta dossieraggio è questo 33.528. Si tratta del numero di file che avrebbe scaricato Pasquale Striano dalle banche dati della sola Antimafia. Mentre il totale ammonta a 50 mila. 4.124 sono invece le Segnalazioni di Operazioni Sospette (Sos) consultate dal luogotenente. Mentre ha cercato 1.123 persone sulla banca dati Serpico, sistema dell’Agenzia delle Entrate in cui confluiscono le dichiarazioni dei redditi. Ma, specifica Il Fatto Quotidiano, potrebbe aver cercato alcune persone più volte. Nello Sdi, che raccoglie le informazioni di polizia, le ricerche sono state 1.947. Tra gli accessi alcuni sono stati effettuati in maniera esplorativa. Tra i download ci sono informazioni banali ed atti segreti. Cantone dice che la commissione da parte della stampa delle ricerche è un’ipotesi investigativa che spera venga smentita.
I soldi
Mentre la parola dossieraggio per lui «non significa niente. Questa è una ricerca spasmodica su una serie di soggetti. Se per dossieraggio si intende la creazione di un archivio, non lo abbiamo». Né sono stati trovati soldi o finalità ulteriori per Striano. Il quale ha fatto ricerche sulle Sos anche su di lui e sua moglie Francesca Rotta. Come se avesse incassato in maniera anomala cifre considerevoli. Ma ancora una volta i soldi non sono stati trovati. L’ultima verifica risale a febbraio 2022. Ma, spiega il Messaggero, c’è anche un’altra circostanza interessante. Il 3 agosto i giornali pubblicano la notizia dell’inchiesta di Cantone su Striano a Perugia. Il 7 agosto il giornale Domani dà notizia di una Sos che riguarda Giovanni e Gaetano Mangione, imprenditori in affari con il ministro della Difesa Guido Crosetto. Sostenendo che debba occuparsi dei suoi affari e non di quelli di Striano.
I servizi esteri
L’interrogazione in oggetto non è stata effettuata da Striano, che all’epoca era già stato esautorato. E quindi c’è una seconda talpa? È quello che si chiedono gli investigatori. Mentre sull’inchiesta si staglia già l’ombra dei servizi segreti esteri. Chiamati in causa nei giorni scorsi dai membri del Copasir. E infine evocati dallo stesso Cantone, che ha parlato anche di «soggetti che non operano sul nostro territorio nazionale». Ma a raccontare per la prima volta la vicenda dei Mangione è stata La Verità. Come ha ottenuto quella SOS il giornale di Belpietro, visto che Striano non aveva più password? Nella vicenda c’è anche un dossier ad hoc sui fondi della Lega. Che è stato spedito alla procura di Milano. «Striano ha presentato una sorta di diario di tutte le pratiche. Ne abbiamo acquisito anche altre, anche quelle che riguardavano i fondi della Lega. L’attività sui fondi della Lega è una di quelle soggette ad approfondimento», ha spiegato ieri Cantone.
I fondi della Lega
Il dossier è arrivato anche a Genova e Bergamo. Dove si indagava in altri filoni d’inchiesta. Quello che invece riguardava il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina sarebbe invece un falso. Riguarda una tangente sui diritti tv mascherata da compravendita di libri antichi. Qui la gola profonda di Striano (e di Antonio Laudati) è Emanuele Floridi, uomo di Gravina avvicinatosi a Claudio Lotito, presidente della S.S. Lazio e parlamentare di Forza Italia. Lotito è stato ascoltato a Perugia come persona informata dei fatti, ha fatto sapere Cantone. Nell’inchiesta poi ci sono otto giornalisti coinvolti. Quattro di loro sono giornalisti professionisti. I tre di Domani (Stefano Vergine, Nello Trocchia, Giovanni Tizian) e una donna presente negli elenchi dell’Ordine dal 2007.
Le iniziali
Degli altri si conoscono soltanto le iniziali, pubblicate ieri da Il Giornale: G.S., D.C., S.V., R.N. Sono accostati in concorso di reato con Striano in qualità di giornalisti richiedenti informazioni. Non è chiaro con quali testate abbiano collaborato, mentre secondo la procura online non c’è traccia della loro attività. Loro avrebbero richiesto informazioni a Striano, il quale gliele avrebbe fornite. Ma a volte il finanziere effettuava accessi per conto suo e poi “faceva girare” le informazioni. Come se fosse guidato da una volontà propria. O altrui.
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