Manifestazione 8 marzo a Firenze, porta un cartello contro gli stupri di Hamas e viene fatta allontanare: «Voleva provocare» – Il video
Mentre decine di persone si radunavano in piazza Santissima Annunziata a Firenze per celebrare la Giornata internazionale della donna, le organizzatrici della manifestazione di Non una di meno si sono scontrate con un’attivista, scesa in piazza con un cartellone per denunciare le violenze di Hamas il 7 ottobre. «Non una parola sugli stupri di Hamas», recitava il messaggio, «le donne israeliane se la sono cercata?». Sara, vicina alla comunità ebraica fiorentina e che si definisce di sinistra e contro il premier Netanyahu, è stata affrontata da alcune attiviste di Non una di meno, che l’hanno invitata ad allontanarsi dalla manifestazione: «Sei venuta qui a fare una provocazione, stai strumentalizzando, vai via, oppure togliti questo cartello, non sei gradita, grazie e arrivederci». Il confronto è andato avanti diversi minuti, poi sono intervenuti anche alcuni agenti della Digos che hanno invitato la donna ad andarsene mettendola davanti all’evidenza che non era gradita. Per il collettivo femminista, al Corriere Fiorentino ha parlato Angela: «Siamo qui per manifestare contro la violenza su tutte le donne, in piazza ci saranno anche le femministe di Gaza, purtroppo ci sono persone che strumentalizzano gli stupri di Hamas per supportare Israele. Ci sono oggi tante realtà del territorio che si sono organizzate attraverso una serie di assemblee a cui questa ragazza non ha partecipato. Abbiamo scelto di mandarla via anche a sua tutela perché magari qualcuno le strappa il cartello con violenza». A bordo piazza, Sara ha replicato: «Purtroppo le femministe di Non una di meno strumentalizzano le piazze per fare propaganda anti sionista. Nella locandina dell’evento c’era una bandiera palestinese, sono qui a denunciare il silenzio omertoso sugli stupri di Hamas. Non tollero che una manifestazione femminista diventi una manifestazione anti sionista. La mia è una provocazione? Si, perché il loro è silenzio sugli stupri di Hamas del 7 ottobre, che hanno definito fake news».
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