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Sangiuliano show al comizio di Marsilio: «L’Abruzzo non può tornare ai comunisti, basta con la sinistra gauche caviar»

08 Marzo 2024 - 20:58 Redazione
Il ministro della Cultura ha chiuso la campagna elettorale del presidente uscente a ridosso del voto di domenica

Agita lo spettro del comunismo il ministro Gennaro Sangiuliano nel suo intervento al comizio finale di Marco Marsilio, il candidato del centrodestra alle elezioni regionali in Abruzzo. Il governo ha presenziato in massa in questi ultimi giorni di campagna elettorale, a ridosso del voto di domenica. La sconfitta di misura in Sardegna ha allertato i big della maggioranza, che non hanno intenzione di perdere un’altra elezione a stretto giro. Così, dopo le partecipazioni della premier Giorgia Meloni con Matteo Salvini e Antonio Tajani, anche il ministro della Cultura si è fatto vedere in Abruzzo, chiudendo la campagna elettorale a L’Aquila. E dal palco ha rivolto un attacco al Pd e alle opposizioni, definendoli di estrema sinistra. «Sono qui tra gente autentica. Come ministro della Cultura mi capita di essere invitato nelle note terrazze romane frequentate da quel tipo antropologico che sono i radical chic. Ma io puntualmente dico di no. Perché preferisco essere qui insieme a voi, e non è la prima volta», ha detto Sangiuliano ai sostenitori del presidente in carica, «questa regione non può tornare indietro, non può tornare nella palude del Pd, non può tornare nelle mani dei comunisti. Li chiamo con nome e cognome perché sono ancora comunisti, anche se il muro di Berlino è crollato, loro sono nell’intimo radicati in una ideologia nefasta e antiliberale. Diamo il nome alle cose: sono comunisti». Il ministro ha rivendicato poi l’attenzione che il suo dicastero ha dedicato all’Abruzzo. «In queste ore il Pd sta frignando perché sono attivi in questa regione 200 milioni di investimenti per la cultura», ha dichiarato, «frignano perché io ho destinato risorse per la cultura di questa regione, ma a chi le dovevo dare queste risorse? Ai loro amichetti che fanno film con 14 spettatori e che guadagnano milioni di euro? C’è stato un grande spreco, pari a quello del superbonus. Vai a leggere gli stanziamenti e leggi 4 milioni: e dove vanno questi soldi? Vanno a ingrassare quel regista che poi va a organizzare quella terrazzata romana della gauche caviar, detta con la erre moscia, e che si raccontano tra di loro di essere i migliori, queste persone che ci guardano dall’alto verso il basso». Per decidere chi sarà il presidente dell’Abruzzo tra l’uscente Marsilio e il candidato del centrosinistra, il rettore di Teramo Luciano D’Amico, le urne saranno aperte dalle 7 alle 23 di domenica 10 marzo.

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