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«C’erano trans che sputavano sangue infetto», Cathy la Torre querela il consigliere leghista Piscina. Il partito si scusa

08 Marzo 2024 - 09:30 Redazione
L’associazione Acet (Associazione per la cultura e l'etica transgenere) si è rivolta all’avvocata per i diritti: «Insistere sull'analogia tra persone trans e malattie sessualmente trasmissibili è un concetto diffamatorio»

L’Associazione per la cultura e l’etica transgenere «Acet» ha presentato con l’avvocata Cathy La Torre una querela nei confronti del consigliere comunale della Lega di Milano, Simone Piscina, finito al centro della bufera dopo le frasi shock pronunciate durante una seduta del consiglio comunale («In via Mosso c’erano transessuali che sputavano sangue infetto alle forze dell’ordine», ndr). «Innanzitutto le ricordiamo che “transessuale” – comunque termine errato da utilizzare, perché siamo persone transgender e non transessuali – è un aggettino, non un sostantivo, ma soprattutto non indica una professione – si legge nel post-. Inoltre, nel 2024, continuare a insistere sull’esistenza di un’analogia per principio d’identità tra persone trans e malattie sessualmente trasmissibili è non solo un concetto sbagliato e che di nuovo rimanda all’idea che trans* sia una professione e non, al contrario, una caratteristica della persona, ma è anche profondamente diffamatorio», sottolinea l’associazione.

«Piscina si ricorda di Bruna?»

Secondo Acet inoltre «è facile strumentalizzare una comunità già marginalizzata per una motivazione squisitamente politica, ma noi non ci stiamo – prosegue il post -. Le ricordiamo che le forze dell’ordine sono violente e abusanti spesso e volentieri nei nostri confronti. Si ricorda di Bruna? La donna trans picchiata da 4 agenti della polizia locale mentre non stava opponenti alcun tipo di resistenza? Anche in quel caso ci si inventò, in primis fu proprio Silvia Sardone, sua collega di partito in Consiglio Comunale a Milano, a diffondere questa fake news, che esponeva i genitali e infettava i bambini. Eppure non era vero». E poi ancora: «In queste ore – scrivono – siamo statə contattatə da diversi mezzi stampa e persone per avere un commento sulle parole espresse dal Consigliere Leghista Samuele Piscina in Consiglio Comunale a Milano. Noi più che parlare abbiamo pensato ad agire: abbiamo avviato una denuncia per diffamazione con La Torre», conclude il post su Instagram.

Le scuse della Lega

«Chiediamo noi scusa per il consigliere Piscina se qualcuno dovesse essersi offeso dalle sue parole, per una frase travisata». A scriverlo in una nota congiunta sono il capogruppo e vice-capogruppo del Gruppo Lega al Comune di Milano, Alessandro Verri e Deborah Giovanati, dopo le frasi del consigliere e segretario provinciale del partito, Samuele Piscina. «È chiaro che è inaccettabile un certo tipo di linguaggio per di più in una Istituzione e ci assumiamo tutta la responsabilità per un componente del nostro gruppo politico – sottolineano -. Per questo motivo pretendiamo lo stesso rispetto da parte del consigliere Albiani che non si può permettere di offendere la Lega di Milano dicendo che è arretrata dal punto di vista umano e culturale, offendendo deliberatamente i componenti del gruppo sia del Comune che dei Municipi, persone di alto valore professionale dal punto di vista personale e che lavorano costantemente per il bene di Milano con dedizione, competenza, passione e lontane da atteggiamenti discriminatori», conclude il comunicato.

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