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Vongole avariate nel risotto alla festa di matrimonio: condannato lo chef stellato Marco Sacco

08 Marzo 2024 - 13:42 Redazione
Il cuoco con due stelle Michelin era accusato con la sua direttrice di sala di aver intossicato gli invitati. I due dovranno inoltre far fronte a un risarcimento per un totale di 20mila euro

È stato condannato a due mesi e venti giorni di reclusione lo chef Marco Sacco, due stelle Michelin al ristorante Piccolo Lago di Verbania, per aver servito vongole avariate durante un banchetto nuziale nel luglio del 2021. Medesima condanna anche alla direttrice di sala, Raffaele Marchetti. Per gli inquirenti, i due sono colpevoli di «lesioni colpose e commercio di sostanze alimentari nocive, con sospensione condizionale della pena e non menzione». Il giudice Beatrice Alesci, del tribunale di Verbania, ha inoltre stabilito provvisionali per oltre 20mila euro. 8mila euro complessivi ai coniugi che organizzarono il banchetto nuziale nel suo locale e 250 euro per ciascuna delle 53 parti coinvolte. Non solo: a carico di Sacco e Marchetti anche le spese legali per oltre 10mila euro. «Siamo soddisfatti della sentenza, ringraziamo la procura di Verbania e la sezione carabinieri della polizia giudiziaria per il lavoro svolto», commentano i legali delle parti civili, gli avvocati Patrich Rabaini, Paolo Patacconi e Lucio Alfonso Liguori. 

Il legale degli imputati: «Produttore e importatore non stati inspiegabilmente coinvolti nell’inchiesta»

In attesa delle motivazioni della sentenza, che verranno depositate entro 90 giorni, i legali sottolineano come rimangano aperte questioni sul piano dei risarcimenti, al anche dal punto di vista dei danni da matrimonio rovinato. L’avvocato dello chef stellato, Marco Ferrero, fa sapere come Sacco sia addolorato: «Ritiene di aver svolto correttamente il proprio mestiere – sottolinea il difensore dei due imputati -. Si tratta di una condanna per responsabilità altrui – continua -, trattandosi di un alimento acquistato in una confezione sigillata la cui genuinità sarebbe dovuta essere garantita, come previsto dalla legge alimentare del settore, dal produttore e poi dall’importatore e che, inspiegabilmente, non sono stati coinvolti nell’inchiesta». L’avvocato Ferrero, sottolineando come il giudice abbia «giustamente limitato e non di poco le sproporzionate richieste di danno delle numerose parti civili, che superavano gli oltre 100mila euro», ha annunciato che potrebbe ricorrere in appello.

Il banchetto nuziale

La vicenda riguarda il banchetto nuziale organizzato nel locale Piccolo Lago di Verbania, affacciato sul lago di Mergozzo nel Verbano-Cusio-Ossola, nel luglio del 2021, durante il quale era stato servito un risotto con vongole risultate poi contaminate da norovirus. Nei giorni successivi a quel pasto, diverse persone avevano accusato sintomi come nausea, vomito, dissenteria e crampi addominali. Parecchi di loro si sono rivolti al pronto soccorso. Ne è seguita un’indagne dei carabinieri del Nas di Torino. Le vongole, di origine francese e importate da una società italiana, erano state servite crude, poiché in etichetta non vi erano indicazioni che ne vietavano tale utilizzo.

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