Ora parla la mamma di Sarah Scazzi: «Michele Misseri deve finirla di fare il pagliaccio»
Non c’è pace per Concetta Serrano, dal 26 agosto 2010: quel giorno sua figlia, la quindicenne Sarah Scazzi, scomparve da Avetrana, la sua cittadina natale in provincia di Taranto. Per la vicenda è stato condannato a 8 anni di reclusione Michele Misseri, con l’accusa di soppressione di cadavere e inquinamento delle prove. Adesso Misseri ha scontato la pena, e tre settimane fa è stato scarcerato. Ma per Serrano la conclusione di questa storia è ancora lontana. In una lunga intervista concessa a Quarto Grado, andata in onda nella puntata di venerdì 8 marzo, la donna ha espresso il suo desiderio: un confronto finale con Misseri, zio di Sarah, per conoscere la verità su quanto realmente accaduto alla giovane. Perché, ha spiegato la donna, «dobbiamo mettere un punto fermo a questa verità che lui non vuole dire».
Il confronto
Un dialogo privato, tra loro due, senza inquirenti né tribunali. Misseri, ha detto Serrano, «deve finirla di fare il pagliaccio e dire tutte queste stupidaggini. Sa che tanto nessuno gli crede». Nel frattempo dietro le sbarre rimangono la figlia e la moglie dell’agricoltore: Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia di Sarah. Sono state condannate all’ergastolo. Ma a detta di Michele, «non c’entrano nulla con l’omicidio». Una versione a cui Serrano non crede: «Ho visto dei video che dimostrano chiaramente la sua innocenza. In uno, dove sta insieme a sua nipote, dice: “Ho coperto la Sabrina”. Se sua figlia non c’entrava niente, perché la tira in ballo? E ancora più avanti aggiunge: “Abbiamo fatto i furbacchioni”. Cioè, stai parlando di più persone e non di una sola persona. Chi sono questi furbacchioni? Avremmo potuto chiamare i soccorsi, perché non li avete chiamati? Avete fatto tutto di testa vostra?», domanda.
«Tutte balle»
Nel corso dell’intervista, la donna ha aggiunto: «Quello che dice e che fa Michele mi ferisce molto. Mia figlia ha ricevuto una giustizia processuale, però con il suo comportamento è come se avesse avuto una giustizia a metà. La magistratura non gli crede, le persone non gli credono, sanno che è innocente. E quindi va a ruota libera per fare contente le figlie e sua moglie, proclamandosi colpevole. Dovrebbero scomparire le donne di causa sua, allora Michele direbbe la verità». Concetta Serrano si sente di escludere categoricamente l’ipotesi di un raptus sessuale di Michele nei confronti di Sarah, come spiega ancora nell’intervista: «Sono tutte balle. Valentina (figlia di Michele e Cosima, la sorella di Sabrina) disse addirittura: “Mio padre è un pedofilo, ma se lo fosse davvero, perché non le ha mai toccate?”. Lì ti rendi conto delle balle che stanno dicendo».
Il 26 agosto
Quella sera d’estate di 14 anni fa, Serrano ricorda che, vedendo che Sarah non faceva ritorno, si recò proprio a causa di sua sorella. Lì incontrò Sabrina: «Mi disse: “No, zia, non è venuta a casa nostra Sarah’. Stava per andarsene, ma la fermai e le risposi: “Senti, dì a tua madre di far rimanere Sarah qui quando arriva”. “Mamma non c’è”, replicò, e allora le chiesi di riferirlo al padre. E lei mi rispose: “No, papà, vabbè, vabbè…”, senza terminare la frase. Non mi disse né che c’era, né che non c’era. Poi ascoltando le loro interviste con il senno di poi, ho sentito che Cosima stava dormendo, che Michele anche dormiva sulla sdraio. Quindi, anche lì hanno detto delle bugie a me. Ma mai avrei immaginato che fossero le colpevoli della morte di mia figlia».
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