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La minaccia Houthi all’Italia dopo il drone abbattuto nel Mar Rosso: «Inaccettabile: ora le vostre navi sono a rischio»

09 Marzo 2024 - 16:56 Redazione
Nasr al-Din Amer, tra i volti più noti del movimento di guerriglieri yemeniti, mette in guardia l'Italia per il suo coinvolgimento nel Mar Rosso con la missione Aspides

Nuove minacce arrivano dagli Houthi all’Italia, soprattutto dopo l’operazione dei giorni scorsi svolta dal cacciatorpediniere Caio Duilio, che ha abbattuto un drone dei guerriglieri yemeniti nello stesso di Bab-al-Mandab. In un’intervista all’Adnkronos, il vice capo dell’Autorità per i media degli Ansar Allah, gli Houthi, e presidente del cda dell’agenzia stampa Saba, Nasr al-Din Amer, avverte l’italia, ora secondo lui esposta a rischi dopo che si è «messa a protezione delle navi israeliane e americane». Con l’abbattimento del drone degli Houthi, l’Italia dice Amer «minaccia la sicurezza delle sue navi in futuro».

Proprio quell’intervento difensivo del Caio Duilio secondo Amer «non sarebbe dovuto accadere». Il drone si trovava a circa sei chilometri dalla nave italiana, come aveva spiegato il ministero della Difesa. Un errore, spiega il dirigente degli Houthi: «Non abbiamo deciso di prendere di mira le navi dell’Italia, ma il fatto che abbia fermato la nostra operazione è inaccettabile». Amer prova a chiarire che quell’attacco non prevedeva di coinvolgere le forze italiane e contesta le ricostruzioni che dicono il contrario: «Non è vero, non abbiamo attaccato alcuna nave italiana. Sarebbe meglio evitare informazioni sospette e imprecise. Non vogliamo prendere di mira l’Italia o altri Paesi – dice Amer – Il nostro obiettivo sono le navi americane, britanniche e israeliane e quelle dirette verso l’entità sionista».

Nasr al-Din Amer, vice capo dell’Autorità per i media degli Ansar Allah

Dopo l’abbattimento del drone da parte del Caio Duilio, però, le forze italiane potrebbero rientrare tra gli obiettivi dei guerriglieri sostenuti dall’Iran. In particolare dopo che l’Italia ha preso il comando operativo della missione difensiva europea Aspides: «Vediamo gli sviluppi e poi decideremo – assicura Amer – Se l’Italia fermasse di nuovo un nostro attacco, significherebbe un suo maggiore coinvolgimento nella guerra contro di noi».

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