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Il ministro Abodi si salva solo un po’ dal crollo di borsa di Telecom. Tajani ritrova le azioni, la Roccella le vende. La Casellati cede le case che abita

09 Marzo 2024 - 19:28 Fosca Bincher
Ecco le variazioni al patrimonio di ministri e loro vice dopo un anno di governo

Per un po’ è stato tentato di vendere sul mercato tutto il pacchetto di 732 mila azioni Telecom che ha svelato di avere in portafoglio quando è diventato ministro dello Sport e della gioventù. Alla fine, però, il ministro Andrea Abodi ha scelto di vendere solo 55 mila Telecom, tenendosene ancora 677 mila e vendendo invece tutto il pacchetto di 12 mila azioni Bpm che aveva prima di entrare nel governo di Giorgia Meloni. Abodi ha salvato quindi solo quelle 55 mila azioni dal crollo di Telecom in borsa dell’ultima settimana. Ma anche con quelle ha perduto più del 50% dell’investimento originariamente fatto. “Le avevo acquistate”, spiega il ministro a Open, “tanti anni fa pagando 0,78 euro le azioni ordinarie. Poi le ho vendute e ricomprate anche nella categoria risparmio per i dividendi che garantivano, che poi sono stati azzerati”. Una storia non fortunata come quella di migliaia di altri comuni risparmiatori che per anni hanno considerato Telecom un titolo da cassettisti. La novità sui risparmi di Abodi arriva dalla nuova dichiarazione patrimoniale con le eventuali variazioni avvenute rispetto al momento della nomina, pubblicata da ministri, viceministri e sottosegretari, sui siti dei vari ministeri dove svolgono il loro incarico. Qualcuno si è dimenticato di aggiornare la propria situazione, la maggiore parte dichiara di non avere fatto alcun investimento o disinvestimento mobiliare o immobiliare nell’ultimo anno. Pochi come Abodi segnalano qualche variazione: qualcuno ha riallocato i suoi risparmi, altri investito nel mattone, altri ancora semplicemente acquistato o venduto un automezzo.

I tre ritardari che si erano dimenticati le proprietà l’anno scorso

Anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nella nuova dichiarazione patrimoniale ha evidenziato il suo portafoglio azionario: ha mille A2A, 175 azioni delle Generali, 200 MFE Media RG-A e 200 MFE Media RG-B, poi 2.630 azioni Telecom, oltre a 281,244 quote di Arca azioni America e 2.010,212 quote di Arca Bond paesi emergenti. Il portafoglio è solo emerso, perché mancava nella prima dichiarazione patrimoniale, ma non ha subito variazioni da inizio legislatura. La sola novità di Tajani invece è la vendita di un’auto da 95 cv del 2009. Anche il viceministro delle Infrastrutture, Galeazzo Bignami (FdI) nella nuova dichiarazione ha fatto emergere la proprietà di un appartamento a Bologna e di un villino a Zocca (Mo) che però erano stati acquistati prima delle elezioni, l’11 luglio 2022. Correzione di una dimenticanza anche per il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che nella nuova dichiarazione ha evidenziato la proprietà del 50% di una abitazione a Petrella Salto (Ri).

La Roccella si disfa di Banca Generali e Unipol Sai

Ha venduto azioni nell’ultimo anno invece il ministro per le pari opportunità e la famiglia, Eugenia Roccella (FdI). Cedute 2 mila Banca Generali, 5 mila A2A ordinarie e 7.105 Unipol Sai che aveva al momento del giuramento. Le restano in portafoglio 5 mila A2a, 20.744 Intesa San Paolo, 6.500 Eni ordinarie, 6 mila Webuild, mille Ariston holding e 2.149 Azimut holding. Il ministro delle Riforme, Maria Elisabetta Casellati, ha ceduto invece lo 0,5% della società Cavour srl di Padova di cui mantiene lo 0,5%. Ceduta (probabilmente ai figli) la proprietà anche di due appartamenti a Cortina di Ampezzo, di due appartamenti a Roma e del 50% di un appartamento a Padova. Di tutti però conserva l’usufrutto.

Chi cambia casa e chi invece l’automobile

A cambiare casa sono stati anche il viceministro agli Esteri, Edmondo Cirielli (FdI), che ha acquistato il 33,33% di un appartamento a Roma. Il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto (Fi), ha invece acquistato un appartamento a Bari. Tre membri del governo hanno invece di avere cambiato auto. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio che si occupa di editoria, Alberto Barachini (Fi), ha acquistato un’auto nuova da 48 cavalli nel 2023. Il sottosegretario agli Interni, Nicola Molteni (Lega), ha venduto la sua Jeep Compass da 75 cv del 2018, sostituendola con una Alfa Romeo Stelvio 2.2 da 190 cv immatricolata nel 2019. Infine il sottosegretario alla Difesa, Isabella Rauti (FdI) ha venduto la sua Audi Q2 del 2018 (116 cv), tenendosi solo la Vw T-cross del 2021 già dichiarata (110 cv).

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