Voto in Abruzzo, le proiezioni assegnano la vittoria a Marsilio con ampio vantaggio. Crolla il M5s
La seconda proiezione sulle elezioni regionali in Abruzzo, con una copertura del 15% del campione, non sembrava lasciare molti margini. E le successive sono rimaste tutte sulla stessa linea. Tanto che il sondaggista autore della valutazione, Antonio Noto, per Rete8, poco prima della mezzanotte, quindi un’ora dopo la chiusura dei seggi, diceva già “la vittoria è assegnata”: il governatore uscente di centrodestra Marco Marsilio, prevale su Luciano D’Amico, con il 54,7% dei voti a fronte del 45,3% (una successiva proiezione dice 54,3% contro 45,7% ma cambia poco). Nessuna valutazione ha dato grandi dubbi, nel corso di una serata elettorale che ha subito sterzato a destra: il secondo l’exit poll riguardante le regionali, dava il governatore uscente in vantaggio sull’avversario di centrosinistra. Il primo infatti era quotato tra il 50,5 e il 54,5%, con la coalizione persino più forte, tra il 51,5 e il 55,5%. D’Amico invece si collocava tra il 45,5% e il 49,5%, mentre la sua coalizione era leggermente sotto, tra il 44,5% e il 48,5%. L’unico piccolo dubbio era stato dato all’inizio, quando, all’exit poll delle 23, a urne appena chiuse, Marsilio era quotato tra il 48,7% e il 52,7%, mentre la sua coalizione tra il 49,7 e il 53,7%. D’Amico invece si trovava tra il 47,3% e il 51,3%, mentre la sua coalizione tra il 46,3% e il 50,3%.
I partiti
Molto interessanti i risultati se si guarda alle liste, con grosse discrepanze rispetto al dato nazionale, a destra come a sinistra. Nel campo largo l’elemento più rilevante è il netto crollo del M5s anche solo rispetto alle politiche del 2022. Se allora i grillini erano al 18.5%, oggi si fermerebbero, stando alle proiezioni, al 7%. A destra interessante la discesa, di FdI, dato a 23,9% rispetto al 27,9% del 2022, mentre Forza Italia, che un anno e mezzo fa era al 11,1% oggi salirebbe al 14,1%.
L'affluenza
Interessante il dato sull'affluenza che alle ore 23 risulta pari al 52,19%, un lieve calo rispetto a 5 anni fa, quando si attestava al 53,11%. Smentiti dunque i dati che la davano in crescita in mattinata e in leggera crescita ma comunque presente, in serata: i dati diffusi dal Viminale alle ore 19, hanno invece fatto registrare un lieve aumento nell'affluenza rispetto al 2019: dal 43% di cinque anni fa al 43,9% di oggi, domenica 10 marzo. L'aumento dell'affluenza, però, non è stato uguale ovunque. A Teramo, infatti, la città del candidato di centrosinistra Luciano D'Amico, il balzo in alto è stato del 5%. Ma lo stesso incremento è avvenuto all'Aquila, città governata da FdI. Si vota in 305 comuni: il totale dei votanti è pari a 1.208.276 di cui 592.041 uomini e 616.235 donne su una popolazione censita di 1.275.950. Le sedi dei seggi elettorali sono 1.634 di cui 13 ospedaliere. Le sezioni sono a Chieti 460, a L'Aquila 405, a Pescara 396 e a Teramo 373.
L'idea del bus
La campagna elettorale non si è fermata fino all'ultimo, con appelli al voto incessanti e iniziative per portare i simpatizzanti a votare. In giornata è partito un autobus da Napoli, con a bordo una cinquantina di abruzzesi residenti nel capoluogo campano, scheda elettorale alla mano. Con loro, anche il coordinatore regionale di Forza Italia Fulvio Martusciello e il senatore Francesco Silvestro. «Ci sono tanti napoletani che risiedono in provincia dell'Aquila - spiega Martusciello - tanti amici che ci hanno chiesto di andare insieme ai seggi. Così è nata l'idea di fare un bus. Votiamo insieme e vinciamo insieme». Il tema è stato però affrontato anche dal centrosinistra, soprattutto grazie all'attivismo dei fuorisede: gli studenti abruzzesi hanno rilanciato le offerte sui treni per tornare nel luogo di residenza. Tra studenti e lavoratori, anche i due candidati D'Amico e Marsilio sono andati a depositare il loro voto. Quest'ultimo è reduce da una polemica riguardo il silenzio elettorale: il presidente uscente ha infatti puntato il dito contro la trasmissione di Marco Travaglio, «Accordi & Disaccordi». Nella puntata di ieri, 9 marzo, a detta di Marsilio sarebbe infatti andato in onda un «comizio condito di calunnie».
Le regionali del 2019
A mezzogiorno, oggi, aveva votato il 15,9% per cento degli aventi diritto. Il dato del Viminale sul totale di 1.634 sezioni si attestava di quasi un punto percentuale sopra a quello del 2019, quando alle urne erano andati a votare alle 12 il 13,43% degli elettori abruzzesi e alle 19 il 43,04 per cento. Alle regionali del 2019 i votanti totali furono il 53%, un netto calo rispetto alle consultazioni precedenti, quelle del 2014, quando andò a votare il 61,56% degli aventi diritto. Alle più recenti politiche del 2022 è andato alle urne il 63,99% degli abruzzesi. Nel 2019 Marsilio ottenne il 48,03% dei voti, la sua coalizione il 49,20%. Il candidato del centrosinistra, Giovanni Legnini raggiunse il 31,29%; la sua coalizione, con 7 liste, arrivò al 30,64%. In quell'occasione si presentarono anche Sara Marcozzi per M5s che ottenne il 20,20%, e Stefano Flajani che ebbe lo 0,48%.
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