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Guerra in Ucraina, il premier ungherese Orbán ha incontrato Trump in Florida: «Se vince non darà un centesimo a Kiev»

Gli Usa commentano le dichiarazioni di Papa Francesco: «La pace dipende da Mosca»

«Donald Trump non darà più un centesimo all’Ucraina» se verrà rieletto presidente degli Stati Uniti. A dirlo è il premier ungherese, Viktor Orbán, alla stampa ungherese, dopo l’incontro tra i due «vecchi amici» a Mar-a-Lago. «Pertanto, la guerra finirà, perché è ovvio che l’Ucraina non può reggersi sulle proprie gambe», precisa. Non sono una novità i legami tra Budapest e Mosca: il primo ministro si è più volte rifiutato di inviare armamenti a Kiev e ha mantenuto rapporti con la Russia e il presidente Putin anche dopo l’invasione. Nel suo viaggio al di là dell’oceano, il leader di Fidesz ha incontrato l’ex Tycoon, ma non l’attuale presidente. Stando a quanto scrive il New York Times, sarebbe stato il premier ungherese a chiedere di essere invitato. E venerdì sera, Trump e consorte – ricomparsa pubblicamente al suo fianco dopo una lunga assenza – gli hanno aperto le porte della loro villa in Florida. Ma prima dei colloqui al resort, Orbán ha fatto tappa a Washington al think tank conservatore Heritage Foundation. Quindi è volato a Mar-a-Lago, entrando a gamba tesa nella campagna elettorale Usa 2024 dando il suo endorsement, come da previsioni, a Trump: «Abbiamo bisogno di leader nel mondo che siano rispettati e che possano portare la pace. Lui è uno di questi! Torni a portarci la pace, signor Presidente!», ha scritto su X. L’incontro tra i due è stato criticato dall’attuale presidente Usa: «Sapete con chi si incontra oggi (venerdì, ndr) a Mar-a-Lago? Con l’ungherese Orbán che ha dichiarato apertamente di non ritenere che la democrazia funzioni e di cercare la dittatura. Io vedo un futuro in cui difenderemo la democrazia, anziché sminuirla», il messaggio di Biden.

«Biden rispetta il Papa, ma la pace dipende da Mosca»

Intanto continua a far discutere l’appello di Papa Francesco a Kiev perché abbia «il coraggio della bandiera bianca» e negozi la pace. Sulle dichiarazioni del Pontefice alla tv svizzera è intervenuta anche la Casa Bianca che, tramite un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, ha fatto sapere che «Biden ha grande rispetto per Francesco e si unisce a lui nelle preghiere per la pace». Ma «sfortunatamente – ha sottolineato il funzionario – continuiamo a non vedere alcun segno che Mosca voglia mettere fine a questa guerra e per questo siamo impegnati a sostenere Kiev nella sua difesa contro l’aggressione russa». Le parole del Papa, poi precisate dalla sala stampa vaticana, erano state respinte sia dall’ambasciata ucraina presso la Santa Sede, sia dal presidente Zelensky, che oggi ha convocato il nunzio apostolico Visvaldas Kulbokas al ministero degli Esteri per esprimergli «delusione». E per ribadire che la follia russa «deve perdere questa guerra», l’appello (condiviso) da più parti invocato. 

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