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Jorit dice di aver regalato al Papa un quadro con un messaggio su Russia e Palestina, ma la foto è di quattro mesi prima

Ciro Cerullo pubblica oggi sui social un post in cui sostiene di aver regalato una sua opera al Pontefice, con tanto di geolocalizzazione in Vaticano. Ma l'episodio risale all'11 novembre 2022

Lo street artist Jorit ha diffuso oggi 11 marzo sui social una foto di Papa Francesco che riceve una sua opera, una serigrafia che raffigura Nelson Mandela. Nel suo post Ciro Cerullo definisce il Pontefice «essere umano per la pace» in un commento al post e spiega di aver fatto quell’omaggio per «ringraziarlo per il suo costante e profondo impegno per la pace». Nel commento al suo post, Jorit ha spiegato di aver voluto regalare quel quadro soprattutto «per ricordare come l’Occidente che oggi si chiude a qualsiasi dialogo con la Russia, nascondendosi dietro una presunta difesa di valori “democratici”, è lo stesso Occidente che ieri appoggiava l’apartheid in Sud Africa che intrattiene relazioni con stati dittatoriali in tutto il mondo, quando non li sostiene direttamente e che oggi appoggia la mattanza del popolo Palestinese».

Il quadro non è stato donato al Papa oggi, come lasciava intendere una precedente versione di questo articolo, ma l’11 novembre 2023, così come indica la foto presente nell’archivio della Sala stampa vaticana, che finora non ha rilasciato alcun commento a riguardo. Lo street artist non ha tuttavia specificato nel suo post a quando risale quello scatto. Ma lo ha geolocalizzato in Vaticano, lasciando intendere di essere stato lì proprio oggi. L’11 novembre scorso, Cerullo non ha incontrato il Papa, come erroneamente riportato qui in precedenza. Quel giorno è stato consegnato solo il suo quadro. La consegna dell’opera non è quindi avvenuta dopo le polemiche che hanno colpito l’artista, in seguito alla sua partecipazione all’evento per i giovani a Sochi in Russia, dove si è anche fatto fotografare con Vladimir Putin. Il post è stato pubblicato a poche ore dalle altre polemiche che hanno colpito Bergoglio, dopo che alla Tv Svizzera aveva fatto un appello perché si aprisse un negoziato di pace sul conflitto russo-ucraino. Parole che da parte di Kiev, in particolare, erano state lette come un invito alla resa.

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