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Terremoto Milan, indagati l’ad Furlani e l’ex Gazidis. Perquisizioni nella sede del club: «La società è ancora di Elliot»

12 Marzo 2024 - 16:43 Redazione
La procura indaga per «ostacolo all'autorità di vigilanza». Il club rossonero è estraneo all'indagine. La reazione del fondo Elliot: «Nessuna partecipazione o controllo del club»

Perquisizioni nella società Milan sono in corso da parte del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza, precisamente nella sede di via Aldo Rossi. Nei scorsi mesi la procura di Milano ha iniziato a indagare sulle quote azionarie della società calcistica, precisamente nella fase in cui la maggioranza delle quote è passata dal fondo Elliot a quello Redbird. Il Corriere della Sera aggiunge che l’amministratore delegato del Milan dal 2022, Giorgio Furlani, e il suo predecessore tra il 2018 e il 2022 Ivan Gazidis, risulterebbero indagati dalla Procura di Milano per l’ipotesi di reato di ostacolo all’attività della Federazione Italiana Gioco Calcio di vigilanza sui requisiti di legge delle società padrone di squadre di calcio.

I dubbi sul passaggio di proprietà

Secondo la procura la società non apparterrebbe a chi dal 31 agosto 2022 appare come proprietario teorico (ovvero il fondo statunitense RedBird del finanziere Gerry Cardinale). Secondo la procura, riporta sempre il Corriere, l’influenza è ancora del fondo statunitense Elliott del finanziere Paul Singer. L’ipotesi contestata nell’indagine, che riguarda anche altre due persone operative in Lussemburgo, è ostacolo all’attività di vigilanza della Figc in merito alla comunicazione della titolarità effettiva della società. Il club rossonero è estraneo all’inchiesta. Dalle indagini dei pm di Milano Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri emerge «l’ipotesi che il Fondo Elliot conservi attualmente il controllo sostanziale della società Ac Milan – scrivono gli inquirenti nel decreto di perquisizione a carico dei quattro indagati – laddove all’Autorità di vigilanza Figc sarebbe, invece, stata rappresentata l’effettiva cessione della proprietà in favore del fondo Redbird» di Gerry Cardinale nel 2022. Dall’analisi dei documenti acquisiti dalla Procura di Milano nell’indagine sulla cessione del Milan dal fondo Eliott a RedBird «sembrerebbe emergere la circostanza – scrivono gli inquirenti – che la maggior parte del capitale utilizzato per la compravendita sia proveniente da un veicolo societario non riferibile» alla stessa RedBird.

Lo stesso indirizzo negli Usa

Altri due particolari che hanno portato la procura di Milano a dubitare sull’effettivo passaggio di proprietà del Milan sono che acquirente e venditore hanno sede allo stesso indirizzo in Delaware. E in più un verbale di assemblea con alcune parti risulta «sbianchettato». Dall’analisi della struttura societaria fornite dal board rossonero dopo il closing con quella comunicata un paio di settimane dopo all’apposita commissione della Federazione non sono state rinvenute “significative differenze”, si legge nell’atto, ma anche che al loro vertice non compariva il fondo RedBlack o il suo amministratore Gerald Cardinale, bensì «la società Rb Fc Holding Genepar Ll» che ha il «medesimo indirizzo americano» di due società «socie di maggioranza di Redblack in quanto espressione del fondo Elliott». Altra anomalia evidenziata è un verbale di assemblea trasmesso alla Figc nel quale «risultavano estromesse la parti» in cui il rappresentante di Blue Skye, ex socio di minoranza di Elliott, «invitava il presidente del Milan a chiarire se vi fossero trattative in corso con riguardo alla vendita della società».

La reazione del fondo Elliot

«Prendiamo atto di notizie di questa sera – dice un portavoce di Elliot – che riportano su indagini che riguardano l’attuale e l’ex amministratore delegato del Milan in relazione all’accusa secondo cui il club “appartiene ancora a Elliott, e che questo è stato nascosto alla Federcalcio”. Questa accusa è falsa. Il Milan è stato venduto a RedBird il 31 agosto 2022. A partire da quella data, Elliott non ha più alcuna partecipazione azionaria o controllo su AC Milan».

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