La Camera Usa approva la legge che potrebbe bandire TikTok dal Paese: cosa succede ora
Gli Stati Uniti potrebbero presto dire addio a TikTok. Oggi, 13 marzo, la Camera statunitense ha infatti approvato a larga maggioranza la legge che apre la strada al divieto ad usare la piattaforma cinese. La misura ha avuto il sostegno sia dei democratici, sia dei repubblicani. Ora la legge passa al Senato. Un braccio di ferro il cui esito finale sarà determinato anche da quello che sceglierà di fare l’azienda ByteDance, proprietaria dell’app: secondo la legge, avrà sei mesi di tempo per decidersi a vendere la piattaforma. Altrimenti, verrà bandita. Si alleggerirà così la memoria sul telefono di circa 170 milioni di americani.
Le accuse
Nonostante la popolarità della piattaforma, che vanta tra i suoi utenti anche lo stesso presidente Joe Biden, molti deputati hanno sollevato dubbi riguardo la sua sicurezza. In altre parole, temono che i dati personali degli americani vengano trasmessi al governo cinese. O che il potente algoritmo che manovra i contenuti dell’app venga sfruttato per fare propaganda politica. Ipotesi sempre smentite da TikTok, che ha sempre insistito sul fatto che circa il 60% della società appartiene a investitori istituzionali globali, tra cui i giganti finanziari Susquehanna International Group e BlackRock. Ha inoltre sottolineato che, in un consiglio d’amministrazione composto da cinque persone, tre sono americane.
Il nodo dei dati
Infondate, dal punto di vista della società, sarebbero anche le preoccupazioni relative al trattamento dei dati. ByteDance avrebbe infatti speso oltre 1 miliardo di dollari per archiviare le informazioni sensibili degli utenti statunitensi su server gestiti da Oracle, la società americana di cloud computing. A quanto pare, non sono stati sforzi giudicati sufficienti. E quindi, se la legge dovesse passare lo scoglio del Senato e ByteDance si rifiutasse di vendere, sarebbe illegale per gli app store e le società di web hosting distribuire o permettere l’aggiornamento dell’app negli Stati Uniti. Il Dipartimento di Giustizia potrebbe punire qualsiasi azienda che lavori con TikTok o che consenta di scaricarla. Certo è che, pur volendo, non è detto che sarà facile trovare un acquirente.
Un percorso accidentato
Il grande successo della piattaforma, spiega il New York Times, si è infatti riflesso in un valore economico tale da essere accessibile solo per pochi giganti del mercato, come Microsoft, Google o Meta. Ma l’amministrazione Biden ha tentato a più riprese di impedire a queste società di crescere ulteriormente, con il rischio di violare i limiti antitrust. E se anche ByteDance accetterà di vendere, e per di più riuscirà anche a trovare un compratore, bisognerà fare i conti con un ulteriore ostacolo: l’ostruzionismo di Pechino, che ha già dichiarato che si opporrà all’operazione. Nel 2020, quando Washington tentò per la prima volta di forzare la vendita dell’app, la Cina impose restrizioni all’esportazione di alcune tecnologie, fra cui una che sembrava molto simile all’algoritmo di raccomandazione dei contenuti di TikTok.
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