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Sangiuliano incorona L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026. Il sindaco Biondi: «Saremo all’altezza del compito»

14 Marzo 2024 - 12:18 Alba Romano
Il primo cittadino durante la cerimonia di proclamazione a Roma: «Dopo il terremoto il riconoscimento non può essere un risarcimento, perché non può esserci un risarcimento, ma rappresenta un elemento intorno a cui ricostruire il tessuto sociale della nostre comunità»

L’Aquila è la Capitale italiana della Cultura 2026. L’annuncio arriva dal Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso della cerimonia in corso a Roma, nella Sala Spadolini del Ministero, alla presenza della giuria presieduta da Davide Maria Desario e composta da Virginia Lozito, Luisa Piacentini, Andrea Prencipe, Andrea Rebaglio, Daniela Tisi, Isabella Valente, e dei rappresentanti di tutte e 10 le città finaliste. Per il 2026 hanno corso Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), L’Aquila, Latina, Lucera (Foggia), Maratea (Potenza), Rimini, Treviso, Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena). Non pochi giorni fa, in chiusura della campagna elettorale del centrodestra per le regionali, che hanno visto la riconferma del governatore uscente, proprio il ministro aveva rivendicato l’attenzione che il suo dicastero ha dedicato all’Abruzzo. «In queste ore il Pd sta frignando perché sono attivi in questa regione 200 milioni di investimenti per la cultura», ha dichiarato. «Frignano perché io ho destinato risorse per la cultura di questa regione, ma a chi le dovevo dare queste risorse? Ai loro amichetti che fanno film con 14 spettatori e che guadagnano milioni di euro?», aveva ribadito Sangiuliano.

«Saremo all’altezza del compito»

«Vi garantiamo che saremo all’altezza del compito che oggi ci assegnate», ha dichiarato il sindaco Pierluigi Biondi, durante la cerimonia. «Grazie per questo onore che rendete non solo alla città dell’Aquila ma a un territorio molto più ampio che va dal cratere sismico fino alle aree appenniniche che nei secoli hanno subito una grande spoliazione, una perdita di centralità», ha spiegato. «L’Aquila è una città che si avvia a celebrare i 15 anni dal terremoto, un evento che mi ha colpito come sindaco, cittadino e come rappresentante di una comunità locale che ha sofferto tantissimo. Il riconoscimento – ha aggiunto – non può essere un risarcimento, perché non può esserci un risarcimento, ma rappresenta un elemento intorno a cui ricostruire il tessuto sociale della nostre comunità. La cultura non è un elemento accessorio nel percorso che stiamo facendo, è un elemento fondamentale e fondante, è il recupero dell’identità e voglia di emancipazione, ma anche proiezione nel futuro». Bondi ha poi concluso il suo intervento con «Viva l’Italia».

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