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Modena, migrante preso a pugni da carabiniere. «Sono ancora in ospedale voglio denunciare» – Il video

14 Marzo 2024 - 13:31 Redazione
L'avvocata del 23enne, da sette anni in Italia e lavapiatti in un ristorante: «Finora cose così le avevo viste solo nei filmati americani». In corso verifiche da parte dell'Arma

C’è un video che sta circolando in queste ore sui social. Proviene dalla pagina “Welcome to favelas” e mostra l’aggressione durante un fermo, a Modena, da parte di un militare dell’Arma dei Carabinieri verso un ragazzo originario della Guinea. Nelle immagini si vede l’uomo, già fermo davanti all’auto dei militari, ricevere pugni sul volto da parte del carabiniere. «Voglio denunciare. Mi hanno picchiato senza motivo, io non ho fatto nulla», ha detto all’Ansa il 23enne arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento di un’auto dei carabinieri. «Ieri mattina stavo aspettando l’autobus – ha raccontato – i carabinieri mi hanno chiesto i documenti e io non li avevo. Ho spiegato che potevo chiamare un mio amico che me li avrebbe portati. Ma loro volevano buttarmi in macchina. Io lavoro, non ho mai fatto nulla di male». Il guineano risulta essere arrivato in Italia sette anni fa come minore non accompagnato. Avrebbe attraversato il Mediterraneo a bordo di un barcone e poi, una volta a Modena, ha trovato lavoro come lavapiatti. Andando avanti nel tempo è stato promosso ad aiuto-cuoco e ora lavora regolarmente in un ristorante della provincia. «Ancora non sto bene, sono in ospedale e ho fatto i raggi», ha spiegato. «Non mi hanno ascoltato quando gli ho detto che volevo chiamare un amico per i documenti, ma hanno iniziato a picchiarmi e volevano buttarmi dentro la macchina», ha aggiunto il giovane all’Ansa. Il 23enne è assistito dall’avvocata Barbara Bettelli. Ieri durante l’udienza di convalida del fermo ha detto di esser stato «picchiato al volto e a una gamba». «Modena non si è mai vista una cosa del genere, finora cose così le avevo viste solo nei filmati americani. Si sono accaniti con una violenza non necessaria. Se una persona si oppone a un controllo legittimo va contenuta, non picchiata», spiega la legale.

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