«Si impicca» il vicepresidente di Lukoil: è la quarta morte sospetta nell’azienda contraria all’invasione dell’Ucraina
Il vicepresidente del gruppo petrolifero russo Lukoil, Vitaly Robertus, è morto improvvisamente all’età di 54 anni. Secondo il comunicato diffuso dalla compagnia, rilanciato da Sky News, il dirigente è morto “improvvisamente”. Alcuni canali russi, tra i quali Astra e Baza, hanno poi aggiunto che l’uomo si sarebbe suicidato. Quella di Robertus è l’ultima in una serie di morti misteriose tra gli alti dirigenti del settore petrolifero e del gas russo. Il corpo di Robertus è stato trovato nell’ufficio della Lukoil a Mosca. Secondo le ricostruzioni circolate, prima della sua morte, aveva chiesto delle pillole per il mal di testa e si era chiuso nel suo ufficio per diverse ore. I dipendenti avrebbero trovato il suo cadavere dopo aver forzato la porta. La causa della morte sarebbe asfissia.
Nel suo comunicato, Lukoil ha ricordato come Robertus avesse lavorato per più di 30 anni nella società, guadagnandosi il rispetto dei suoi colleghi e ricevendo premi per il suo successo nello sviluppo del settore dei combustibili ed energia. L’azienda lo descrive come un leader di talento, una persona versatile e un compagno comprensivo.
L’azienda contro la guerra
Ma è facile ricordare come questa sia la quarta morte tra i vertici della compagnia petrolifera e la ventesima nel settore petrolifero. Nel 2023, il presidente del consiglio Vladimir Nekrasov è morto per insufficienza cardiaca, mentre Ravil Maganov, ex presidente, è morto a causa di ferite riportate cadendo dalla finestra di una stanza d’ospedale. Un altro dirigente di alto livello, Alexander Subbotin, è stato trovato morto causat da un attacco cardiaco provocato, secondo alcune teorie, dal veleno di rospo. Lukoil è stata una delle poche aziende a opporsi alla guerra in Ucraina, esprimendo il sostegno a una soluzione pacifica attraverso negoziati e mezzi diplomatici. Negli ultimi anni, altri top manager e ex manager di aziende russe sono stati trovati morti in circostanze sospette.
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