Flaviano Lupi risponde a Rocco Siffredi: «Il vero Supersex sono io»
Flaviano Lupi è nato a Roma 84 anni fa. E oggi parla della sua carriera nella pornografia avvertendo Rocco Siffredi: «Non so bene chi sia questo Gabriel Pontello che ti ha ispirato, pensavo ti riferissi a me quando ho sentito che nominavi Supersex e questo mi ha fatto sorridere a lungo». Attualmente Lupi continua a recitare, ma non nel porno: è stato un cardinale in New Pope di Paolo Sorrentino. Ma rivendica un primato: «Non volevo fare il pornodivo nella vita ma il porno sa su chi appoggiarsi, chi scegliere, sembrava seguirmi. Io sono stato Supersex per i primi numeri della rivista, nel 1967. Prima della Francia, prima che da osè diventasse hard», ricorda oggi con Repubblica Roma.
Attore di fotoromanzi
Lupi è stato attore di fotoromanzi: «Avevo studiato all’Accademia di arte drammatica e al centro sperimentale. Volevo fare l’attore ma col cinema era complicato, non pagavano sempre, poi un giorno incontrai un amico che mi propose di fare fotoromanzi. Accettai. Ce n’erano vari, Park Hotel, Lunapark, Sogno, Segreti d’amore. Mi dicevano, sei su troppe copertine, riposati così evitiamo l’inflazione. La gente mi riconosceva per strada. Tanti grandi attori hanno cominciato così, Sofia Loren, Gassman, Mike Bongiorno, Laura Antonelli, Monica Vitti. I fotoromanzi pagavano bene, mi sono affezionato a questo lavoro fino a diventare io stesso regista».
A caccia di ragazze
Le avventure di Supersex sono cominciate presto: «Avevo 27 anni ed ero già sposato con Aida, mia moglie tuttora. Mi chiamò l’ideatore, Andrea Bianchi nell’ambiente conosciuto come Andrew White e diventai l’attore, il primo dell’edizione Balsamo. Era un quindicinale molto spinto per l’epoca, costava 200 lire e non esisteva nulla così. Ma nessuno di noi avrebbe immaginato che sarebbe arrivata la polizia fuori le edicole». E ancora: «Stavamo sempre a caccia di ragazze perché a quei tempi le uniche disposte a farsi fotografare nude erano la straniere. Avevano la mente più aperta e allora facevamo i giri a via Veneto, educatamente le fermavamo e proponevamo di posare per i fotoromanzi. Davamo circa 20 mila lire al giorno. Spesso le trasformavamo con le parrucche e a me faceva piacere che cambiassero».
L’esplosione
Poi è arrivato il successo. E i guai con la polizia: «Si intuiva che ci sarebbe stata un’esplosione e che sarebbe stata inarrestabile. Allora però la vita in Italia era difficile, il mensile veniva sequestrato in continuazione. Io poi non volevo entrare nel mondo del porno e ho iniziato a lasciare piano piano. Ho sentito l’odore del cambiamento. Non ho più guardato i fotoromanzi, non so chi sia il francese che ha preso le sembianze di Supersex, so che l’ha portato su un pianeta dove non sarei voluto andare».
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