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La guerra di Sheryl, scienziata dell’Ohio, contro i cattivi odori dell’aglio. Tre soluzioni per pulire l’alito: quella perfetta è lo yogurt greco

17 Marzo 2024 - 19:27 Alba Romano
Anni di studi da parte dell'esperta di scienza dell'alimentazione l'hanno portata a codificare i migliori rimedi. L'ultimo avrebbe effetti «miracolosi»

C’è una scienziata, Sheryl Barringer, professoressa del dipartimento di scienza dell’alimentazione dell’Università dell’Ohio, che ha trascorso gran parte dei suoi studi e pubblicato la maggiore parte dei suoi lavori per capire una sola cosa: come combattere l’alitosi da aglio. Ed è riuscita negli anni a trovare soluzioni sempre più efficaci. Fosse ancora in vita Silvio Berlusconi la proporrebbe di sicuro per il Nobel, vista la sua assoluta avversione all’aglio che non ha mai ospitato sulla sua tavola e sempre proibito di mangiare a qualsiasi suo collaboratore.

Da rosmarino e timo fino alla mela (mangiata subito)

Sono tre gli studi pubblicati dalla Barringer fra il 2016 ed oggi insieme ai suoi studenti, sperimentando rimedi all’alitosi da aglio ritenuti sempre più efficaci. Nel primo studio ad attenuare molto l’odore sgradevole dell’alito dopo avere mangiato piatti con aglio crudo o cotto è stato l’acido contenuto nelle mele, di cui bisognava cibarsi però immediatamente dopo il piatto che conteneva l’aglio. Nel secondo studio lo stesso effetto è stato ottenuto utilizzando nei piatti successivi «menta, origano, rosmarino e timo, sia essiccati che freschi». L’ultimo studio individua come rimedio perfetto per “deodorizzare” l’aglio appena mangiato lo yogurt greco, grazie al mix di acidi e proteine che contiene che sono in grado quasi di annullare gli sgradevoli effetti dell’aglio crudo (meno efficaci su quello cotto), sempre a patto di cibarsene subito dopo il consumo del primo.

Ortaggio preziosissimo sulla salute, ma con effetti malefici sull’alito

Secondo la Barringer l’aglio è davvero prezioso per la salute umana. Nella prefazione al suo ultimo studio la scienziata spiega infatti che «l’aglio è stato comunemente consumato come alimento e medicina in tutto il mondo fin dall’antichità. Produce miglioramenti in ambito culinario, terapeutico e medicinale. Alcune ricerche dimostrano che l’aglio abbassa il colesterolo e la glicemia nel sangue (Thomson vd., 2006) e agisce come agente anti-invecchiamento, migliorando la memoria (Kim vd., 2013). È una buona fonte di diverse vitamine e minerali, inoltre aiuta ad abbassare la pressione sanguigna e il colesterolo e riduce il rischio di cancro (Block vd., 1992; Yeh ve Liu, 2001)». Ortaggio benefico, ma con quel difetto non secondario: «A prescindere dai suoi effetti benefici», spiega a Barringer, «il consumo di aglio finisce per produrre un odore forte e persistente, che può rimanere fino a 24 ore nell’alito dopo il consumo. Gli alti livelli di composti volatili di zolfo sono responsabili dell’odore e del sapore caratteristici. La formazione del caratteristico sapore dell’aglio è la conseguenza di diverse reazioni biochimiche che producono composti organo solforati volatili e aminoacidi non volatili».

Il miracolo

Nel nuovo studio prima si è rilevato che gran parte degli odori cattivi dell’aglio, soprattutto quelli sulfurei, diminuiscono nettamente anche di tre quarti friggendo l’ortaggio. Poi è stato fatto l’esperimento in laboratorio con lo yogurt greco (che ha più proteine di quello classico) e il risultato è stato notevole: «L’aggiunta di yogurt ha ridotto significativamente la concentrazione di quasi tutti i volatili sia nell’aglio crudo che in quello fritto. Lo yogurt ha prodotto una riduzione percentuale maggiore nell’aglio crudo rispetto a quello fritto». Il cattivo odore viene ridotto del 99% nell’aglio crudo e dell’82-94% in quello fritto perché «lo yogurt interagisce con i volatili solforati dell’aglio, diminuendone la concentrazione», e a vincere la battaglia finale contro l’olezzo sono stati gli acidi e le proteine contenute nello yogurt greco.

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