La foto del gesuita volante è molto più terrena di quanto non sembri
Sta suscitando un certo successo la condivisione Facebook della foto raffigurante il gesuita volante Giovanni Sala, che effettivamente sembra levitare a qualche centimetro dal suolo. L’immagine era stata caricata anche su Instagram qualche giorno prima. Secondo chi fa circolare la foto è tutto vero. Cerchiamo di capire come si spiega il fenomeno, che come vedremo è più terreno di quanto non sembri.
Per chi ha fretta:
- Circola la foto che mostra un uomo in abiti religiosi che sembra levitare.
- Viene attribuita un certo padre Giovanni Sala.
- L’immagine è stata pubblicata nel 2012 da una artista che la collega a San Giuseppe da Copertino.
- Ma il Santo è vissuto nel XVII° Secolo e non abbiamo informazioni du padre Sala.
- Esistono casi legati all’illusione ottica, oltre che ai fotomontaggi.
- Le opere dell’artista mostrano altri casi di fantomatiche levitazioni, palesemente non reali.
Analisi
Ecco come viene descritta la foto del gesuita volante:
La foto è reale e veritiera.
Il sacerdote ripreso nella foto è Padre Gesuita chiamato: Pe. Giovanni Sala. (alzato sul terreno)
No, non è un falso e nemmeno un’illusione ottica.
Sappiate che il Cattolicesimo romano definisce la levitazione come un fenomeno davvero insolito in cui un corpo si eleva sul terreno, rimanendo sospeso in aria senza una base o un supporto naturale.
Nel misticismo cattolico, si chiama ‘estasi ascendente’ e ‘marcia estatica’ quando il corpo sembra muoversi senza toccare terra. Secondo gli studi condotti dai bolandisti, ci sono testimonianze di differenti casi di levitazione nella storia della Chiesa Cattolica: San Giuseppe di Copertino, San Francesco d’Assisi, San Tommaso d’Aquino, San Pio da Pietrelcina, San Martin de Porres, Sant’Afonso de Liguori, Santa Caterina da Siena, San Filippo Neri, San Pietro di Alcantara, San Francesco Saverio, Santa Teresa di Gesù, San Giovanni della Croce, Santo Stefano d’Ungheria.
Il caso di San Giuseppe da Copertino è senza dubbio il primo di tutti per la notevole esposizione.
La Santa Chiesa spiega questo evento insolito come un principio o anticipo di autoagilità del corpo glorioso. Di norma, la levitazione mistica viene esaminata mentre il paziente è in stasi: dunque, se il corpo si alza leggermente, si chiama ‘estasi di ascensione’ mentre se il corpo si eleva ad un’altezza notevole, si chiama ‘volo estatico’; e se si inizia a camminare velocemente sul terreno, non toccandolo, si chiama ‘marcia estatica’.
Il testo appare una mera traduzione di quello in spagnolo che accompagna la precedente condivisione su Instagram:
La foto circolava già nel 2022 in diverse pagine Facebook anglofone, sempre di ispirazione religiosa. Per esempio qui, qui e qui.
Un gesuita volante? Le origini della foto
La nostra ricerca per immagini ci porta fino al sito portfolio della visual artist irlandese Sabina Mac Mahon. Il sito portfolio di Mac Mahon non è più online ma si può recuperare tramite copia cache. Il file jpg del presunto gesuita volante risale almeno al 2012 ed è stato caricato con la didascalia «the-levitation-of-st-joseph-of-cupertino»:
La mia pratica attuale prevede la reinterpretazione delle vite dei santi attraverso la creazione di narrazioni immaginarie che vengono presentate come documenti reali attraverso una combinazione di fotografia, video, oggetti trovati e installazioni – spiega l’artista -. Sono interessata a come i santi sono raffigurati in sia le belle arti che le immagini votive, l’uso degli attributi nell’iconografia agiografica tradizionale e il modo in cui questi si collegano ai resoconti biografici della vita dei santi, molti dei quali esistono a metà tra resoconti storici reali e finzioni leggendarie.
Ecco un’altra immagine presente nella galleria dell’artista, un evidente montaggio di una famiglia a bordo di tre nuvolette.
In quest’altra immagine troviamo una donna in miniatura posta sulla spalla di un’altra.
Da san Giuseppe da Copertino a padre Giovanni Sala
Avrete notato che non si sta più parlando di un certo padre Sala, ma addirittura di un santo. In alcuni refusi la sua località d’origine diventa «Cupertino», una località della California. Ma nelle didascalie che accompagnano l’immagine si cita san Giuseppe da «Copertino», un comune in provincia di Lecce, elencato tra gli altri uomini di chiesa che avrebbero levitato in passato (Sic!):
Secondo gli studi condotti dai bolandisti – riportano le didascalie -, ci sono testimonianze di differenti casi di levitazione nella storia della Chiesa Cattolica: San Giuseppe di Copertino, San Francesco d’Assisi, San Tommaso d’Aquino, San Pio da Pietrelcina, San Martin de Porres, Sant’Afonso de Liguori, Santa Caterina da Siena, San Filippo Neri, San Pietro di Alcantara, San Francesco Saverio, Santa Teresa di Gesù, San Giovanni della Croce, Santo Stefano d’Ungheria.
Non di meno, possiamo essere certi che l’uomo in foto non è Giuseppe da Copertino, perché il santo è vissuto nel XVII° Secolo. È anche vero che non si trovano maggiori informazioni riguardo al gesuita Giovanni Sala.
Levitazione autentica o illusione ottica?
L’illusione ottica che porta a farci vedere il gesuita volante è già ben nota ed esistono diversi esempi che forse ricorderete. Uno dei più gettonati è quello delle “barche volanti”. Basta che l’ombra risulti scollegata dal corpo che la proietta per generare questa forte impressione. Ecco per esempio una foto scattata a Lampedusa e condivisa su Facebook nel 2019, presa dalla pagina Stato Magna Grecia – Due Sicilie:
Questa foto molto più conosciuta che sembra raffigurare una donna sul “tappeto volante” in spiaggia. In questo caso l’ombra è proiettata da una bandiera fuori campo:
Indizi di foto-ritocco
Tornando al nostro gesuita volante, basta coprire l’ombra davanti al soggetto per capire che siamo come minimo di fronte a una illusione ottica, infatti i piedi appaiono poggiati al terreno sottostante, mentre l’assenza di peso avrebbe dovuto permettergli di tenere le punte verso il basso.
Abbiamo chiesto il parere di un esperto nel campo dell’analisi fotografica, il fototecnico e maestro artigiano Paolo Bertotti (PhotoBuster) spiega a Open perché siamo molto probabilmente di fronte a un fotomontaggio.
«L’illusione ottica è molto semplice da ricreare: basta saltare sul posto – spiega Bertotti -, facendosi scattare la foto quando si è a mezz’aria, oppure dipingendo o sfruttando macchie\ombre sul terreno, come la foto della donna sul “tappeto volante” in spiaggia».
Dunque è plausibile che una parte dell’ombra sia stata manipolata? «Sembra sia stata ritoccata – continua l’esperto -. A meno che il Gesuita si sia prestato a saltellare sul posto. Le ombre del resto della foto sono compatibili con l’ombra del gesuita. Penso sia verso mezzogiorno, visto l’incidenza del sole a picco».
Conclusioni
Il presunto gesuita volante è più probabilmente un normale uomo di chiesa la cui immagine è stata alterata o immortalata con una macchia scura davanti ai piedi, generando così una illusione ottica ben nota. Le altre opere dell’artista, autrice dell’immagine, dimostrano l’intenzione di generare scene irreali.
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