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In Piemonte il M5s andrà da solo, Conte: «Avremo un nostro candidato». Calenda: «Hai domato il Pd con i tuoi veti»

18 Marzo 2024 - 21:43 Ugo Milano
I due politici, dopo i malumori per la gestione delle candidature alle regionali, si scontrano a distanza. In Basilicata Gianni Pittella sconfessa il fratello, dirigente di Azione: «Non mi riconosco nella sua scelta»

Continuano a delinearsi gli schieramenti in vista delle elezioni regionali che da aprile fino all’autuno vedranno i partiti sfidarsi dal nord al sud. Il prossimo voto sarà in Basilicata, dove Partito democratico e 5 Stelle hanno infine trovato un accordo su Piero Marrese, con Italia Viva e Azione che appoggeranno invece il candidato di centrodestra. Una scelta sconfessata anche da Gianni Pittella, ex europarlamentare Pd e dal 2022 in Azione. L’attuale sindaco di Lauria ha criticato la mossa del partito del fratello Marcello, che è un importante dirigente lucano di Azione: «In verità pensavo fosse chiaro il mio pensiero e cioè che non mi riconosco nella scelta di Azione in Basilicata». Ma il matrimonio tra i due principali partiti di opposizione non è riuscito ovunque. Così in Piemonte, dopo mesi di trattative infruttuose, i dem hanno scelto di presentare l’assessora comunale di Torino Gianna Pentenero. Una «fuga in avanti», l’ha definita Giuseppe Conte, che costituisce una «svolta» e costringe i 5 Stelle a prenderne atto. «Abbiamo lavorato con generosità col Pd ma abbiamo avuto difficoltà oggettive a convergere su punti programmatici», ha detto il leader del M5s sulla trattativa per il Piemonte, «procederemo a designare una propria candidata o un proprio candidato. Questo non significa che il Pd diventerà un nemico, ma sarà un concorrente. a Torino c’è una giunta che sta andando in direzione sensibilmente diversa rispetto alla giunta uscente della nostra Chiara Appendino. Si è creata oggettivamente una frattura su questo sul territorio».

Lo scontro con Calenda

Conte si è poi rivolto al leader di Azione, dopo il tira e molla in Basilicata che ha portato alla rottura del campo “allargato”. «Dico a Calenda: come si fa a pensare di entrare in coalizione con forze progressiste quando dichiari che vuoi distruggere il M5s, prenderlo a calci, farlo fuori dal sistema politico? Come si fa a fare politica se vuoi distruggere?», ha detto il leader dei 5 Stelle, «ma non ti accorgi che è il tuo stesso modo di fare politica quello che tu condannavi? Cosa vuoi veramente? Aumentare l’astensionismo? Noi a questo modo di fare politica non ci associamo». Non si è fatta attendere la risposta, via social, di Calenda: «La politica che mi fa orrore rimane sempre la stessa Giuseppe: i soldi buttati nel superbonus, il proputinismo, la promessa di sussidi graduidamente. Ma ti riconosco il fatto di aver domato il Pd obbligandolo ai tuoi veti. Complimenti».

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