Putin rieletto, è scontro nel governo. Salvini: «I russi hanno scelto, bene così». Tajani: «Sbaglia, quel regime ha ucciso Navalny» – Il video
87,8%. Questa è la percentuale di voti con cui Vladimir Putin sarebbe stato rieletto per un sesto mandato, secondo i media russi. Per tutte le cancellerie occidentali il segno di un’elezione-farsa, dato che in campo c’erano solo tre rivali “di circostanza” e tutti gli altri avversari politici sono stati messi fuori gioco dal regime, quando non eliminati fisicamente come nel caso (solo l’ultimo) di Alexei Navalny. Ma per il vicepremier italiano e leader della Lega Matteo Salvini non c’è invece neppure un’ombra sull’elezione di ieri. «In Russia hanno votato, ne prendiamo atto. Quando un popolo vota ha sempre sempre ragione, le elezioni fanno sempre bene sia quando uno le vince sia quando uno le perde», ha detto stamattina Salvini a margine di un convegno a Milano. Come se quella celebratasi ieri nel Paese che ha invaso da oltre due anni l’Ucraina fosse un’elezione come qualsiasi altra, tale e quale a un voto per le Regionali in Sardegna o Basilicata. «Io quando le perdo cerco di capire dove ho sbagliato e come fare meglio la prossima volta. Ci sono state delle elezioni, prendiamo atto del voto dei cittadini russi, sperando che il 2024 sia l’anno della pace», è la valutazione del vicepremier.
L’«anno di pace» secondo la Lega
Neanche una parola su Navalny o sull’Ucraina aggredita, dunque. La linea l’ha ribadita d’altronde nelle stesse ore anche il capogruppo del Carroccio al Senato Massimiliano Romeo: «Inviare truppe Nato in Ucraina significherebbe perdere la ragione e superare quella linea rossa che ci porterebbe dritti verso la guerra mondiale e atomica», ha detto Romeo ad Affaritaliani a proposito delle recenti dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron. Di cosa c’è bisogno, invece? «Servono intelligenze di pace, come ha detto il Pontefice. Che il G7 sia l’occasione per aprire in modo formale la via diplomatica perché con l’avvio di negoziati si fermeranno anche le armi. Come ha detto Matteo Salvini, la Lega farà di tutto perché il 2024 sia un anno di pace, non se ne può più di guerre».
La replica di Tajani e le precisazioni
A prendere le distanze dalle parole di Salvini è stato però da Bruxelles l’altro vicepremier, Antonio Tajani: «Sono il ministro degli Esteri e ho già espresso la mia posizione sul voto in Russia ieri sera», ha detto il leader di Forza Italia ai cronisti, ricordando come quelle elezioni «sono state caratterizzate da pressioni forti e anche violente. Navalny ne è stato escluso con un omicidio, abbiamo visto le immagini dei soldati nelle urne, non mi sembra che sia un’elezione che rispetta i criteri che rispettiamo noi». Sull’onda delle polemiche, la stessa Lega ha ritenuto poi di tornare sulle dichiarazioni del suo leader con la seguente precisazione: «In Russia hanno votato, non diamo un giudizio positivo o negativo del risultato, ne prendiamo atto e lavoriamo (spero tutti insieme) per la fine della guerra ed il ritorno alla pace. Con una guerra in corso non c’è niente da festeggiare».
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