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Fa il gesto della pistola contro Giorgia Meloni, il caso dello studente al Senato. La Russa: «La punizione non sia eccessiva» – Il video

19 Marzo 2024 - 20:45 Redazione
Il presidente dell'Aula legge la lettera di scuse della dirigente scolastica dell'istituto Righi di Roma, poi chiede di non essere tropo severi: «È già sufficiente quello che abbiamo visto qui»

Il gesto dello studente dell’istituto Righi di Roma non è passato inosservato. Né alle telecamere, né ai docenti, né all’Aula. Il ragazzo ha mimato una pistola, con l’indice teso e il pollice alzato, rivolta contro Giorgia Meloni durante la seduta del Senato in cui erano in corso le comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo. Nei confronti dello studente è subito intervenuta un’insegnante, che gli ha abbassato il braccio. Quel gesto è stato visto da alcuni parlamentari che lo hanno segnalato a Ignazio La Russa. Ed è stato proprio il presidente del Senato a condannare in aula il gesto del ragazzo: «Mi corre l’obbligo di segnalare un gesto non proprio elegante, voglio essere light, avvenuto mentre salutavo gli studenti di una scuola di Roma: da parte di uno studente ci sono state due dita e il pollice alzato verso il premier immediatamente represso da una delle insegnati che mi piace qui segnalare per condannarlo nella maniera più decisiva anche se si tratta di un ragazzino». Anche la premier, prendendo la parola prima delle dichiarazioni di voto, ha accennato all’episodio: «Grazie per la solidarietà: su quanto accaduto non ho nulla da aggiungere, mi colpisce che un gesto del genere avvenga in un’Aula come questa nel giorno dell’anniversario della morte di Marco Biagi, un servitore delle istituzioni, dello Stato che ha pagato con la vita la sua disponibilità verso le istituzioni».

La preside: «Ora il consiglio di classe valuterà cosa fare»

Il caso non è si è chiuso lì, visto che la dirigente scolastica Cinzia Giacomobono ha anticipato all’Ansa che nei confronti dello studente sarà preso un provvedimento disciplinare: «Sono cose che non vanno fatte – dice la preside – Nel nostro liceo sappiamo che ci sono studenti di sinistra estrema, critici verso il governo, e studenti di estrema destra. Non è prevedibile tutto quello che i ragazzi possono fare, noi insegniamo ogni giorno ai ragazzi i valori della democrazia e del rispetto. Il Consiglio di classe valuterà il da farsi, in base al regolamento di istituto e alla gravità di quanto compiuto. Ci dispiace, chiediamo scusa, nessuno se l’aspettava».

La lettera della preside

«Ho appreso dalle insegnanti del gravissimo episodio avvenuto oggi durante la visita in Senato di una classe dell’istituto da me diretto», si apre così la lettera letta in Aula dal presidente La Russa da parte della dirigente scolastica Cinzia Giacomobono, come corpo docente siamo colpiti e adodlorati dall’episodio che contrasta con il nostro impegno quotidiano per trasmettere ai ragazzi i valori del dialogo del confronto democratico e della tolleranza verso tutte le opinioni. Il comportamento del ragazzo sarà punito con la severità che merita, coinvolgendo anche la famiglia che è addolorata come noi. E qui interviene una prima volta il senatore, riguardo alla severità della punizione: «Spero non troppo», chiosa durante la lettura. E poi prosegue: «Mi scuso insieme ai docenti, agli accompagnatori, e a i ragazzi per quanto accaduto che costituirà occasione per un approfondimento nel Consiglio di classe e di una riflessione con i ragazzi». La Russa poi aggiunge, dopo averla ringraziata: «Spezzo una lancia affinché non vi sia una eccessiva punizione, è già sufficiente quello che abbiamo visto qui».

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