Mondadori chiude i periodici e torna a crescere grazie ai libri. Marina Berlusconi: «Da lì il 90% dei nostri ricavi»
La «profonda trasformazione» di Mondadori di cui è orgogliosa la presidente del gruppo e della holding Fininvest Marina Berlusconi è passata per la chiusura dell’area periodici per concentrarsi quasi esclusivamente sui libri e sulla innovazione digitale. Una scelta che fin qui ha pagato, con il gruppo che torna a crescere e che ha approvato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 ottenendo risultati «in significativa crescita rispetto all’anno precedente», e che permette di «stimare per il 2024 un ulteriore miglioramento dei risultati, anche a parità di perimetro. I ricavi consolidati del 2023 si attestano a 904,7 milioni di euro, evidenziando una lieve crescita (+0,2%) rispetto ai 903 milioni di euro del 2022». Ed è stata la presidente a commentare i risultati, sottolineando gli sforzi per cambiare pelle al gruppo. «Oggi siamo un’azienda di libri, dai quali proviene circa il 90% dei nostri ricavi e dei nostri margini», ha spiegato Marina Berlusconi, «siamo solidi sia dal punto di vista economico che patrimoniale e abbiamo saputo ridurre progressivamente la nostra presenza in un settore come quello dei periodici, un tempo centrale, ma oggi alle prese con una crisi irreversibile». La presidente ha rivendicato i suoi obiettivi: «Del resto nel corso degli anni non abbiamo mai smesso di investire: dai libri Rizzoli alla scolastica De Agostini, fino alle operazioni più recenti nei fumetti o nella promozione e distribuzione per editori terzi in una logica di verticalizzazione della nostra presenza nei libri. Sono state fatte operazioni mirate anche nel digitale, settore su cui manteniamo un forte interesse». E ha voluto poi commentare il prodotto che ha permesso i risultati positivi: «l libro, che è forse il mezzo di comunicazione più antico, si sta dimostrando anche il più resiliente, capace di mantenersi eternamente giovane in un’epoca di cambiamenti continui e velocissimi. Ma va sostenuto. Perché un Paese in cui si legge di più è anche un Paese più libero e migliore». Nei numeri diffusi dal cda del gruppo, emergono ricavi in aumento a 904,7 milioni. L’obiettivo, assicurano, è superare 1 miliardo di euro nel prossimo triennio.
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