Scuola, al via un protocollo per il benessere psicologico degli studenti. Ecco cosa prevede
Sono allarmanti i dati sul benessere psicologico degli adolescenti del nostro Paese, tanto che la Società italiana di psichiatria parla di una nuova pandemia. A fronte di questa situazione, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara si è attivato assieme all’Ordine degli Psicologi per intervenire tra i banchi di scuola. Hanno siglato un protocollo dalla durata di tre anni volto a supportare il mondo della scuola nell’affrontare il disagio psicologico e promuovere il benessere di studenti, insegnanti, dirigenti e tutto il personale scolastico. Dal dicastero di viale Trastevere spiegano che hanno intenzione di impegnarsi, in via sperimentale, a progettare presìdi territoriali composti da psicologi esperti del settore. L’obiettivo dichiarato dal Mim è quello di fornire strumenti alle scuole per «superare le fragilità evolutive presenti nei contesti scolastici», comprese le situazioni di svantaggio sociale e culturale che possono ostacolare la socializzazione e la partecipazione alla vita scolastica. Inoltre, si intende sostenere le istituzioni scolastiche implementando progetti finalizzati alla prevenzione e al contrasto del bullismo e della violenza.
Cosa prevede il protocollo
«Si tratta di un protocollo generale che prevede l’avvio di un confronto tra noi e il Ministero dell’Istruzione con l’obiettivo di strutturare nuove modalità con cui la psicologia scolastica può dare un contributo specifico ai ragazzi e al personale della scuola e uno più generale alla prevenzione delle varie forme di disagio psicologico», spiega a Open David Lazzari, presidente dell’Ordine degli Psicologi. «Nello specifico, il protocollo ha due obiettivi: il primo è realizzare dei nuclei di psicologi scolastici a livello territoriale e, anche se la dimensione territoriale precisa non è ancora definita, probabilmente sarà a livello provinciale. Il secondo – prosegue – è collaborare su una serie di progetti mirati». Per la realizzazione di ciò, il protocollo prevede che – tramite decreto ministeriale – venga istituito un comitato operativo, composto da due rappresentanti del ministero dell’Istruzione e due dell’Ordine degli Psicologici. «Sarà quindi responsabilità del comitato il compito di costruire e attuare progressivamente l’impianto generale del protocollo stesso. Successivamente, saranno necessarie normative specifiche per allocare i fondi necessari a questo scopo», spiega Lazzari.
Il disagio psicologico degli adolescenti? «Allarmante»
Sono «allarmanti», secondo il presidente dell’Ordine degli psicologi, i dati che riguardano il (mancato) benessere psicologico di studenti e studentesse. Nel mondo, stando ai dati Unicef, oltre un adolescente su sette tra i 10 e i 19 anni è alle prese con un disturbo psicologico diagnosticato. La Società italiana di psichiatria stima che siano almeno 700mila i ragazzi dipendenti da web, social e videogiochi. Ed è proprio dagli stessi studenti che arriva la richiesta di maggiore attenzione alla salute mentale nelle scuole. Manifestazioni, occupazioni e sondaggi interni degli ultimi due anni, compresi quelli recentemente lanciati dagli studenti, denunciano la mancanza nelle scuole di strumenti efficaci per affrontare il disagio psicologico di ragazzi e ragazze. «Il quadro è preoccupante», incalza Lazzari. «È evidente – commenta il presidente – la necessità di dotare gli istituti di strumenti che possano fare prevenzione e intercettazione precoce dei problemi, fornendo così agli studenti risorse di tipo cognitivo ed emotivo per poter affrontare le sfide del presente».
Lo psicologo a scuola: ancora per pochi
Tra le misure del governo per intervenire sul fronte della salute mentale c’è sicuramente il bonus psicologo. Le richieste, fa sapere Lazzari, sono state «una valanga», a testimonianza del bisogno generale tra la popolazione. In due giorni le richieste arrivate all’Inps sono state almeno 175mila. Tuttavia, anche se le domande dovessero fermarsi ora, avrà accesso al bonus poco più dell’11% dei richiedenti. Sul fronte scolastico, invece, uno degli strumenti di cui si sono dotate alcune scuole è la figura dello psicologo all’interno dell’istituto. Per il momento, però, si tratta di un’opzione che rimane a discrezione dell’autonomia delle singole scuole. Non tutte ne sono fornite e molte non dispongono di fondi sufficienti per poterlo fare. «Lo psicologo a scuola – dichiara il presidente dell’Ordine degli Psicologi – è una decisione ancora legata ai singoli istituti. Noi, oltre a quanto già previsto dal protocollo, a mettere a disposizione risorse che possano essere accessibili a tutte le scuole, poiché attualmente alcune di esse non hanno i mezzi finanziari per attivare questa figura professionale. Sarà – conclude Lazzari – il comitato tecnico, parallelamente ai disegni di legge già presenti alla Camera, a studiare come istituire, dal punto di vista pratico, servizi di psicologia scolastica efficienti».
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